I sindacati: insensato chiedere agli anziani di prenotare il vaccino online. E contro i contagi servono più tamponi

«Qual è il criterio razionale per cui un under 55 viene chiamato dal proprio medico e un anziano, per di più con maggiori difficoltà di accesso ai sistemi informatici, deve prenotarsi da solo, magari ottenendo appuntamenti a decine di chilometri da casa?».

Lo chiedono alla Provincia i tre segretari provinciali di Cgil Cisl Uil del Trentino, che lanciano anche un appello per una più inbtensa sorveglianza pandemica.

«I numeri parlano chiaro: in Trentino il trend del contagio è in risalita ed è per questa ragione che da lunedì saremo in zona arancione.

Al di là delle facili polemiche resta la domanda se le scelte intraprese fino ad oggi dalla Giunta provinciale e dai tecnici dell’Azienda sanitaria, che li supportano, abbiano fatto più male che bene al Trentino, sia sul piano della salute pubblica, sia su quella dell’economia e del lavoro», scrivono Andrea Grosselli, Mochele Bezzi e Walter Alotti..

«Sarebbe troppo facile - proseguono - in questo momento limitarsi ai "ve lo avevamo detto". È opportuno però che Piazza Dante e task force prendano atto con umiltà degli errori di gestione fatti fino ad oggi per invertire la rotta«.

La direzione per i sindacati è una sola: potenziare la sorveglianza sanitaria aumentando il numero di tamponi e risolvere il prima possibile la disorganizzazione che sta caratterizzando la campagna vaccinale.

«Invece che difendere un sistema che sta facendo acqua da tutte le parti, si cerchi di mettere al sicuro l’efficacia della campagna vaccinale per le persone più fragili e gli anziani cambiando modello organizzativo.

I tre segretari puntano anche il dito contro le misure insufficienti di sostegno al reddito dei lavoratori in difficoltà. Infine Cgil Cisl Uil chiedono che venga rafforzata la sorveglianza sanitaria sul personale scolastico e sugli alunni.

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