La Svizzera non autorizza il vaccino AstraZeneca: "i dati attuali non permettono una valutazione"

 L'autorità svizzera che regolamenta l'uso dei farmaci ha dichiarato che i dati sul vaccino AstraZeneca non sono sufficienti per dare il via libera e ha chiesto "nuovi studi".

"I dati attualmente disponibili non permettono una decisione su vantaggi e rischi", ha affermato Swissmedic in una nota.

Il vaccino AstraZeneca invece è stato approvato il 31 gennaio scorso per l'Italia: l’Agenzia Italiana del farmaco (Aifa) lo ha autorizzato con l’indicazione per l’utilizzo preferenziale dai 18 ai 55 anni. E con una «riserva» su eventuali futuri studi.

L’Aifa spiega di averlo approvato «per la prevenzione della malattia Covid-19 nei soggetti al di sopra dei 18 anni, come da indicazione Ema» e aggiunge che, «nel tentativo di contestualizzare le migliori condizioni di utilizzo di questo vaccino rispetto agli altri vaccini disponibili (BioNTech/Pfizer e Moderna) e sottolineando che una valutazione conclusiva potrà avvenire solo al termine degli studi clinici in corso», la Commissione Tecnico-Scientifica ha suggerito «un utilizzo preferenziale dei vaccini a RNA messaggero nei soggetti più anziani e/o più fragili» e «un utilizzo preferenziale del vaccino AstraZeneca, in attesa di acquisire ulteriori dati, in soggetti tra i 18 e i 55 anni, per i quali sono disponibili evidenze maggiormente solide».

In Trentino dovrebbero arrivarne circa 10 mila dosi la settimana prossima, che l'Azienda Sanitaria intende destinare al personale scolastico. 

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