Case di riposo trentine: a metà febbraio la riapertura delle visite. Entro due settimane completate le vaccinazioni nelle rsa

Potrebbero riaprirsi davvero fra poco le porte delle case di riposo trentine per i parenti degli anziani ospiti: la Provincia annuncia che si tratta di attendere ancora un paio di settimane, mentre si completano i cicli vaccinali.
 
Poi riprenderanno le visite e anche i nuovi ingressi nelle rsa.
 
«La data è molto attesa - scrive piazza Dante - e per gli ospiti delle case di riposo ed i loro parenti significa la fine di una prova lunghissima e dolorosa: quella imposta dal distacco per evitare il più possibile un contagio fra gli anziani che in tantissimi casi evolve nel peggiore dei modi.
 
A partire dalla seconda metà di febbraio quindi l'obiettivo è quello di riaprire alle visite le rsa, ovviamente nel rispetto di rigidi protocolli sicurezza.
Ma non solo: riprenderanno anche gli ingressi dal territorio da parte degli anziani».
 
Per definire i dettagli, oggi l'assessore alla salute Stefania Segnana, accompagnata dai tecnici della Provincia e dell'Azienda provinciale per i servizi sanitari, ha incontrato le rappresentanze delle rsa, la presidente e il direttore di Upipa ,Francesca Parolari e Massimo Giordani, e il direttore generale di Spes, Italo Monfredini.

Sul tema sarà sottoscritto a breve un protocollo d'Intesa tra Provincia, Apss e rappresentanze degli enti gestori.

«È una notizia – sottolinea l’assessore alla salute Stefania Segnana – che ci conforta. Si era scelto di partire dagli anziani ospiti delle Rsa e di dare loro copertura attraverso le vaccinazioni, proprio perché consapevoli della loro fragilità e di quanto la sofferenza legata alle incertezze del momento fosse acuita proprio dalla distanza tra gli anziani e i loro congiunti. La possibilità di riaprire progressivamente e in sicurezza le rsa ci fa guardare con maggiore fiducia al futuro perché è un fatto che consente di riannodare i fili delle relazioni interpersonali, che sono estremamente importanti. Se oggi possiamo pensare alla possibilità di riavvicinare le famiglie agli ospiti delle Rsa è grazie al lavoro di molte persone che anche in questa occasione ringraziamo per il loro impegno. In ogni caso la sicurezza e la salute degli ospiti delle Rsa è e sarà sempre la prima delle nostre preoccupazioni». 

In Trentino, nelle rsa, l'83% dei residenti ha già ricevuto la prima dose del vaccino anti Covid. Il numero esatto di queste persone è 3.264, altre hanno già avuto pure il richiamo (vedi i dati qui sotto) e anche questa fase si concluderà a breve: nelle prossime due settimane, secondo quanto comunica la Provincia.

Nel complesso, stamane in Trentino risultavano somministrate 17.732 dosi (quelle relative ai richiami sono 4.187) delle quali 4.698 riguardano appunto ospiti di residenze per anziani.
Viene utilizzato prevalentemente il vaccino Usa Pfizer, che dalla prossima settimana dovrebbe riprendere le consegne regolari (concluso il potenziamento del centro di produzione in Belgio).
Una parte delle dosi sono invece dell'altro vaccino americano, il Moderna, che però al momento arriva in quantità assai limitata al servizio sanitario italiano.
 
Domani è atteso il via libera europeo del vaccino AstraZeneca, prodotto dall'omonima corporation anglo-svedese, che però ha annunciato un rallentamento delle forniture per le prossime settimane, pur garantendo il quantitativo pattuito con la Ue entro la conclusione del primo trimestre.
Sulla vicenda è scontro fra Bruxelles e la grande casa farmaceutica: si sospetta che per ragioni di profitto le dosi destinate ai cittadini europei vengano piazzate in altre aree del mondo,  prezzi superiori di quanto pattuito nel contratto con la Ue. Inoltre, AstraZeneca è già utilizzato in Gran Bretagna e anche qui la Ue teme che l'azienda privilegi la fornitura al Paese di origine.

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