Si è spento a 91 anni il comboniano Italo Piffer

Il missionario comboniano, padre Italo Piffer, originario di Cembra, si è spento l'altra notte a 91 anni, a Castel d'Azzano, in provincia di Verona, nella casa comboniana dei sacerdoti anziani. Circa un mese fa l'anziano sacerdote era stato colpito dal Coronavirus ed era riuscito a superare la malattia, ma era rimasto evidentemente molto debilitato da questa prova e ieri notte, verso le 3, ha chiuso gli occhi per sempre. Padre Italo è stato missionario in Uganda per quasi 60 anni, dove si è speso in aiuto dei più poveri e i malati di Aids nella missione di Anaka, una trentina di chilometri da Gulu, una delle zone più pericolose nel nord del Paese. Padre Italo Piffer ha vissuto sempre sul filo del rasoio, esposto a minacce di morte, a furti e rapine, sostenuto dalla fede e dalla forte spinta ad aiutare i dimenticati, gli ultimi della terra.
Era partito per l'Uganda nel 1961 e ed è rientrato nel 2016, quando ormai era già molto anziano. In questi molti anni di missione si è occupato di varie cose, ha costruito chiese, scuole. Era un trascinatore, con un cappello sempre in testa e la sigaretta in bocca. E la sua attenzione era rivolta soprattutto ai più poveri, alle persone disabili, ai lebbrosi, agli ammalati di Aids a quelli che lui diceva non erano in grado di zappare.
Padre Piffer, infatti, era solito ripetere a chi gli chiedeva perché aveva deciso di dedicare tutta la sua vita agli ultimi, che quando arriverà davanti al Signore, lui sa che gli chiederà non «cosa hai fatto, quale opere hai costruito». Ma gli verrà chiesto: «Hai aiutato i poveri?». E così padre Italo rispondeva sereno: «Potrò dire qualcuno l'ho aiutato».
Il funerale di padre Piffer si terrà venerdì alle 14.30 nella chiesa parrocchiale della sua Cembra.

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