Scuola alla prova dei trasporti «Il sistema è organizzato bene» Tutto okay anche alle fermate

di Daniele Benfanti

Un nuovo giorno zero anche per il trasporto locale, in concomitanza con il ritorno di uno studente su due (a giorni alterni o settimane alterne) sui banchi delle scuole superiori e del biennio finale delle medie. Con un bilancio positivo. L'organizzazione, insomma, ha retto.

I ventiseimila studenti trentini delle superiori sono tornati in classe dopo due mesi di lezioni "da remoto".
Ieri il 50% delle sezioni ha ricominciato a frequentare in sede; oggi tocca all'altra metà. Chi non va in sede frequenta da casa. Si fa a turno.
Ci sono istituti organizzati diversamente: le classi tre giorni in presenza e due "da remoto", oppure una settimana in presenza e la successiva da casa, ma la sostanza non cambia.

Capienza al 50%, mezzi aggiuntivi per farvi fronte: 124 mezzi extraurbani in più, grazie al supporto dei pullman dei noleggiatori privati, fermi con il comparto granturismo in questo periodo, e quindi ben contenti di poter lavorare. Noleggiatori privati che sono stati utilizzati soprattutto nelle valli. In città oltre 20 autobus in più.

Alle 6 del mattino Antonio Beccati, ispettore della Trentino Trasporti responsabile del movimento dei mezzi extraurbani, era già sul campo, alla stazione delle autolinee di via Pozzo a coordinare la macchina del trasporto, insieme ai colleghi più «periferici».
Sei-sette studenti dell'Istituto agrario di San Michele all'Adige non hanno trovato posto, causa capienza ridotta, sulla corriera diretta alla loro scuola. Niente paura. Beccati ha fatto un cenno all'autista di riserva, già pronto per la corriera che alle 9 sarebbe andata a Cembra, e gli ha chiesto una corsa aggiuntiva. Via autostrada, i sei ragazzi sono arrivati a scuola prima dei compagni partiti con la corsa ordinaria.

Alle 8.10 arriva la corriera aggiuntiva da Tione: scendono una ventina di persone, molte ragazze con valigia. Il freddo aveva ghiacciato i meccanismi del portellone del bagagliaio, quindi anche le valigie erano state sistemate a bordo: «A parte questo inconveniente - fa sapere l'autista mentre riparte - tutto è filato liscio».
«Tutto normale, anche il traffico - scherza un altro autista sceso dalla Valsugana - dato che nella zona di Port'Aquila ho accumulato quasi venti minuti di ritardo. Il freddo e la neve hanno portato molti a optare per la macchina per accompagnare i figli a scuola».

«Quest'anno scolastico - rievoca Beccati - come Trentino Trasporti abbiamo visto la capienza dei mezzi passare dal 100% al 50%, poi al 75% e di nuovo al 50%. Diciamo, senza peccare di presunzione, che siamo attrezzati e tutto il sistema era ben organizzato. Una corsa, partita prima delle 5 del mattino da Canazei e diretta a Trento, l'abbiamo fermata a Predazzo, perché vuota. È una corsa postfestiva scolastica che normalmente porta in città e a San Michele gli studenti che vivono in convitto. Loro probabilmente scenderanno lunedì». Rispettato il divieto di fumo all'autostazione, ma i sorveglianti fanno notare che lì già di norma il divieto vige e viene fatto rispettare. Solerte il personale addetto all'igienizzazione dei mezzi: appena una corsa scarica i passeggeri, salgono a bordo muniti di stracci e disinfettanti. Anche in biglietteria, dopo giorni di calma piatta, sono tornati gli utenti. «Molti sono fiduciosi che tutto possa andare per il meglio - sottolinea la responsabile, Anna Matteotti - dato che hanno acquistato abbonamenti annuali per lavoratori».

Le guardie giurate hanno sorvegliato l'autostazione rispetto al rischio assembramenti. All'uscita dalle lezioni, intorno alle 13, invece, alle fermate più critiche era all'esordio il personale della Protezione civile Ana (Nu.Vol.A.), con tuta blu, e di Trentino solidale, con pettorina gialla. Sorvegliate speciali le fermate di via Giusti, via Rosmini, Piazza Santa Maria Maggiore, Piazza Fiera, Port'Aquila, Via San Francesco.

«Abbiamo il compito di far indossare la mascherina correttamente, anche sul naso, evitare assembramenti, e far valere il divieto di fumo in un raggio di 15 metri dal punto di fermata», spiegano tre volontari. Generalmente disciplinati i ragazzi. Qualche richiamo per la mascherina sotto il naso; separato un capannello di 5 studenti con il capo chino sullo smartphone di uno di loro. In via Travai due ragazzi che fumavano sono stati gentilmente invitati a farlo nel vicino vicolo al Nuoto, lontano dalla fermata.

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