Le caprette di Agitu le curerà Beatrice: 20 anni e l'esperienza di maso Pletzn

di Luigi Oss Papot

Sono in buone mani le ottanta capre che formavano il gregge di Agitu: sono state temporaneamente affidate alla giovane Beatrice Zott, che nonostante i suoi vent’anni non ha nulla da invidiare, in quanto a esperienza, ai pastori più navigati. Una passione di famiglia, quella di Beatrice, che condivide con il papà ma anche con altri familiari, tanto che una stagione, due anni fa, l’ha voluta fare in Valle d’Aosta, per apprendere anche il lavoro fuori dalla valle e dal Trentino; negli ultimi due anni invece ha gestito, a malga Pletzn, il grande gregge che durante l’estate alpeggia lassù.
Un mestiere che le è entrato nel sangue, tanto che nonostante controllasse oltre un centinaio di animali, le bastava un colpo d’occhio per sapere se qualche esemplare «mancava all’appello».

Beatrice conosceva Agitu fin dal suo approdo in Valle dei Mocheni, qualche anno fa: fu stima reciproca, condividendo lo stesso stile nella cura degli animali e nell’approccio alla vita, per nulla semplice, della pastora.
La stalla nella quale sverna il gregge di Agitu si trova sul territorio comunale di Fierozzo, immerso nella neve: si raggiunge tramite uno stretto passaggio ricavato nell’alta coltre bianca, sotto la strada: due volte al giorno, per ore, Beatrice sale fin lassù, dal fienile prepara cinque o sei balle di fieno che rappresentano, al mattino e al pomeriggio, i due pasti che gli animali consumano nell’arco di un giorno. Le capre stanno bene, sono in forma, molte sono in gestazione, e potrebbero partorire nelle prossime settimane: è questa, probabilmente, la questione più urgente da affrontare.

«Sono due anni che ho deciso di fare questo lavoro -racconta Beatrice in una breve pausa - cioè gestire gli animali in alpeggio e in stalla. Mi hanno chiamato e mi hanno chiesto se fossi stata disposta ad occuparmi delle capre di Agitu: ho accettato subito perché questa vita è il mio sogno e spero diventi la mia strada».

Con Agitu, come detto, c’è sempre stato rispetto e condivisione fin dall’inizio. E lo stato di salute degli animali, anche ora che devono rimanere in stalla, è ottimo, ben nutrite, davvero «felici», come Agitu con la sua intuizione ha chiamato l’azienda agricola.
«Agitu l’avevo conosciuta quando era arrivata in valle - prosegue - ed era venuta a malga Pletzn, dove lavoravo. Ha sempre fatto un ottimo lavoro gestendo il gregge da sola, anche senza l’aiuto di un cane, e gli animali si vede che sono sempre stati curati al meglio. Ammiro le persone che fanno questo tipo di lavoro».
L’urgenza nel breve termine sono appunto le gravidanze: «La difficoltà maggiore - conclude Beatrice - sono le gravidanze ed i parti, che richiedono molta attenzione e conoscenza affinché vada tutto bene e l’animale non soffra. Sono tante le capre che partoriranno negli stessi giorni». Ma in questo caso Beatrice e gli animali non saranno lasciati soli, aiutati dagli allevatori di valle e dai veterinari.

Si attende ora di conoscere la volontà dei familiari: saranno loro a decidere il futuro dell’azienda e del gregge. Nel frattempo però viene chiesto di non improvvisare visite inutili, dannose per la salute degli animali.

 

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