Fugatti vuole l'orsa DJ3 a Sporminore, ma il trasferimento è in forse, e così anche l'ampliamento del Casteller

È così in forse anche l'ampliamento del Casteller

Non è ancora certo che DJ3, l’orsa ospitata da anni all’interno del recinto del Casteller, venga trasferita nell’area faunistica di Spormaggiore, come ipotizzato nelle scorse settimane, né è sicuro che lo stesso Casteller venga ampliato. In entrambi i casi nella risposta a un’interrogazione presentata da Lucia Coppola l’assessora provinciale Giulia Zanotelli usa il termine “eventuale”. «I lavori per un eventuale ampliamento sono in progetto e pertanto non è stata ancora indetta gara di appalto» dice rispondendo per iscritto alle richieste della consigliera dei Verdi.

In realtà, come riferito poco più avanti, il progetto c’è già e l’opera ha un costo stimato in 1,2 milioni di euro ma non è detto che si vada avanti perché nulla è ancora stato deciso sul futuro dei tre esemplari ospitati e sull’opportunità di allargare lo spazio a disposizione loro e di eventuali soggetti problematici che dovessero essere catturati in futuro. «Sono in corso le necessarie valutazioni tecniche e di adeguatezza, facendo riferimento agli esperti dell’Ispra» fa sapere Zanotelli. Pronta ad approfondire assieme ai tecnici dell’istituto, che rispondono al ministero dell’ambiente, anche l’”eventuale” trasferimento di DJ3 «in esito alle valutazioni relative alle possibili interazioni con le orse presenti a Spormaggiore». L’assessore termina dicendo a questo proposito che «non è escluso che si trovino altre soluzioni».

Coppola aveva presentato la sua interrogazione dopo le polemiche seguite al sopralluogo di carabinieri e tecnici dell’Ispra che avevano trovato i tre orsi del Casteller in condizioni di sofferenza dopo che a DJ3 si erano aggiunti M49 e M57, una situazione che ha fatto aprire un’inchiesta per maltrattamento di animali. La consigliera chiedeva tra le altre cose le spese sostenute per adeguare e sistemare le recinzioni del Casteller dopo la prima fuga di M49, il Papillon degli orsi trentini già fuggito due volte dalla reclusione di Trento Sud. «Dopo la prima fuga di M49 - risponde Zanotelli - le spese sostenute per un primo rinforzo del recinto, con un investimento in lamiera sulla parte alta della recinzionee l’antiscavalco alla gattara, ammontano a circa 162mila euro mentre le altre spese per mantenere, trasportare e alimentare gli orsi da quella data, il 14 luglio del 2019, ad oggi sono quantificabili in circa 15mila euro».

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