Messa di Natale, quest'anno alle 18, e comunque entro le 22

di Luigi Oss Papot

I vescovi della Conferenza Episcopale del Triveneto hanno giustamente definito il prossimo Natale come «inedito»: le restrizioni che si sono fatte via via più stringenti e la comprensibile paura da parte dei fedeli hanno interrogato i pastori delle diocesi di Trentino Alto Adige, Veneto e Friuli nel loro ultimo incontro plenario, ad inizio mese.
In aggiunta alle norme in vigore a livello nazionale, un discorso a parte va fatto in Trentino, dove con l’ordinanza di venerdì il presidente Maurizio Fugatti ha sancito il coprifuoco a partire dalle 20, ma fino a mercoledì 23: se per le messe di questo fine settimana sono state concesse delle deroghe, visto il poco preavviso, per le celebrazioni della notte di Natale saranno necessarie delle modifiche in modo da consentire ai fedeli di poter rientrare nelle proprie case prima che scattino i divieti alle ore 22. E dunque, quella che per tradizione era la messa della notte di Natale, con tutta la sua atmosfera magica, dovrà essere anticipata.
I parroci di tutta la diocesi, presi abbastanza in contropiede dalla decisione del governatore Fugatti, stanno velocemente ridisegnando gli orari delle celebrazioni di tutto il periodo di Natale ed in particolare quelle della vigilia, giovedì 24 dicembre: scelte non facili ed immediate, visto che sempre più spesso ad un parroco sono affidate molte parrocchie e gli orari sono scaglionati per toccare tutte le comunità.
Non sono ancora noti gli orari della città di Trento e delle varie parrocchie, ma il vescovo Lauro Tisi dovrebbe celebrare la messa della vigilia di Natale (in orario da definire) alla caserma dei vigili del fuoco permanenti del capoluogo, mentre al mattino di venerdì 25 dicembre presiederà la messa solenne in cattedrale, alle ore 10: entrambe queste celebrazioni saranno trasmesse in diretta streaming.
È proprio lo streaming, possibilità che le parrocchie hanno affinato già dal lockdown della scorsa primavera, un’opportunità che sempre più parrocchie e comunità stanno adottando per non perdere il contatto con quei fedeli più timorosi che preferiscono seguire le messe della propria parrocchia standosene a casa, e che da fine ottobre è stata ripresa proprio anche in cattedrale a Trento, con l’arcivescovo che presiede la messa ogni domenica alle 10.
Un’ulteriore possibilità che è stata offerta ai parroci dai vescovi del Triveneto è quella della confessione seguendo la cosiddetta «terza forma» del rito della riconciliazione: una concessione straordinaria in quanto prevede l’assoluzione comunitaria e generale, ovviando quindi alla più classica confessione individuale. Consultata la Penitenzieria Apostolica in proposito, i vescovi hanno convenuto che l’attuale situazione di pandemia possa configurare quei casi di «grave necessità» previsti dal Diritto Canonico e tali da portare, ad esclusivo giudizio del vescovo diocesano, a rendere praticabile questa modalità (solamente dal 16 dicembre al 6 gennaio 2021). Con molta probabilità, ciò non accadeva dai tempi della seconda guerra mondiale. Il vescovo Lauro terrà in duomo a Trento, lunedì 21 dicembre alle 18.30, una celebrazione penitenziale di questo tipo rivolta in particolare alle parrocchie cittadine.
In tutte le celebrazioni proseguirà l’osservanza delle misure anti-Covid: distanziamento, obbligo di indossare la mascherina, mani igienizzate.

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