Code al freddo per la chemioterapia Santa Chiara, l'attesa del pre triage

La situazione è di grande emergenza, si sa. Gli ospedali sono sotto pressione da mesi e il personale è sfinito, si sa. Ma questo non giustifica le mancanze di attenzioni nei confronti dei pazienti, tanto più di quelli che devono recarsi in ospedale, in questo caso al Santa Chiara, ogni giorno per i cicli di chemioterapia o di radioterapia.

La situazione è spiegata dalla fotografia, scattata mercoledì ma che potrebbe tranquillamente risalire a un qualsiasi giorno di dicembre o di novembre, visto che i problemi vanno avanti da un mese.

Le persone in coda all'aperto, al freddo e negli ultimi giorni sotto pioggia e neve, sono in attesa del pre triage, ovvero la procedura obbligatoria per entrare in ospedale che prevede la consegna del modulo compilato, la misurazione della temperatura e l'igienizzazione delle mani al cospetto del personale infermieristico (tra l'altro, vista la carenza nei reparti, si potrebbe trovare una soluzione per eseguire queste operazioni non utilizzando i professionisti).

Il triage dovrebbe durare pochi secondi ma, per un motivo o per l'altro, spesso i tempi si allungano e all'esterno si crea la coda. Così i malati oncologici, spesso debilitati, si ritrovano ad attendere al freddo, con una sola panchina a disposizione (e comunque ci sono le regole sul distanziamento). Il personale ha spiegato che a volte i pazienti si presentano in anticipo, ma comunque ci vorrebbe una soluzione alternativa. Per rispetto dei malati. E anche perché l'inverno sarà ancora lungo.

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