Vaccino dell'influenza esaurito in Trentino: ecco altre 10 mila dosi, basteranno?

Le prime 135 mila dosi di vaccino antinfluenzale che erano arrivate ad inizio ottobre si sono volatilizzate nel giro di poche settimane. Anziani, ma anche bambini e categorie a rischio hanno bussato alle porte dei medici e dei pediatri, ma anche prenotato appuntamenti attraverso il Cup ai drive through e così da settimane, soprattutto negli ambulatori dei medici di famiglia, i vaccini non sono più disponibili.

Venerdì scorso, in Azienda, è arrivata un ulteriore stock del totale ordinato. «Sono arrivate 10 mila dosi del vaccino destinato alle persone anziane e che erano tanto attese dai medici medicina generale e poi la minima quantità, 2 mila dosi, del vaccino per categorie a rischio e per bambini speriamo», spiega la dottoressa Maria Grazia Zucalli, dell’Igiene e sanità pubblica dell’Azienda sanitaria.
Un quantitativo minore rispetto alle dosi ordinate, ma che comunque consentirà di soddisfare almeno una parte delle richieste dei trentini che erano rimasti a bocca asciutta durante la prima fase delle vaccinazioni.

«In prima battuta erano arrivate 135 mila dosi rispetto alle 90 somministrate lo scorso anno - Queste dosi sono state somministrate velocemente sia drive through che presso gli ambulatori ma la richiesta è ancora alta. Abbiamo una specie di “promessa” da parte della stessa ditta che ci ha fornito questi vaccino che dopo il 15 novembre ne dovrebbero arrivare altre 10 mila dosi».
Proprio per il fatto che le scorte di vaccini per categorie a rischio e bambini si stanno esaurendo ieri sono state temporaneamente chiuse le due postazioni drive through di Trento e Rovereto mentre le 10 mila dosi destinate ai medici di famiglia saranno distribute all’inizio della prossima settimana.
«Questa carenza di vaccini ci ha messo in grossa difficoltà - spiega Stefano Marzini, medico di medicina generale nella zona dell’Alto Garda - Io personalmente avevo chiesto 700 dosi a fronte delle 450 somministrate lo scorso anno e me ne sono state consegnate 310. Questo dopo che era stata fatta una massiccia campagna informativa e ci avevano sollecitati ad organizzare presto gli appuntamenti. Il risultato è che abbiamo avuto un’alta richiesta da parte di soggetti a rischio e di anziani che però siamo riusciti a soddisfare solo in parte. Anzi, abbiamo dovuto spostare per ben due volte gli appuntamenti in quanto come tutti sanno adesso dobbiamo organizzare gli accessi negli ambulatori in quanto dobbiamo distanziare gli appuntamenti».

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