Cave trentine, oltre 40 sanzioni su 200 controlli: nel porfido tutti i 13 infortuni del comparto

Sono 128 le cave in attività nel settore del porfido, degli inerti, a uso industriale e di marmi rilevate nel 2019. E su di loro, l'anno scorso, i 188 controlli hanno prodotto ben 44 sanzioni amministrative, 3 provvedimenti ai sensi delle norme di polizia mineraria e 4 notizie di reato trasmesse all'Autorità giudiziaria. È quanto emerge dal rapporto 2019 di controllo delle cave pubblicato nei giorni scorsi.

E la giunta provinciale venerdì ha approvato anche il programma di controllo per l'anno in corso.

Il piano di controllo si concentrerà, tra l'altro, sulle verifiche sui rilievi topografici che i titolari di autorizzazione di cava presentano annualmente al Servizio minerario. Verifiche che sono molto importanti in particolari in particolare nel settore del porfido per la sicurezza relativamente alla stabilità delle fronti, la larghezza dei gradoni e così via.

Verranno poi effettuati controlli anche sulla movimentazione in uscita dalla cava del materiale grezzo di porfido che viene venduto dai concessionari. Questo per poter tracciabilità dei cosidetti grezzi. Inoltre ci saranno anche dei controlli sulla corretta applicazione degli obblighi dei datori di lavoro. Le indicazioni della giunta sono quelle di concentrare prioritariamente le attività di controllo nel settore del porfido che, si legge nella deliberazione della giunta, rappresenta «l'ambito più delicato per la sicurezza sul lavoro e più importante per numero di addetti».

In generale si considera anche l'attenzione alla «corretta costituzione dei rapporti di lavoro per limitare il più possibile il lavoro privo di copertura previdenziale». Ci sarà anche una verifica sulla corretta adozione degli strumenti che consentono l'esternalizzazione dell'attività, come appalti, conto lavorazione, distacchi e così via.

L'obiettivo è quello di ridurre al minimo i rischi di infortuni nel settore delle cave, che come detto, è dominato numericamente dal porfido.

Delle 128 cave in attività l'anno scorso 75 erano del porfido, 41 di inerti, 6 a prevalente uso industriale (ovvero di argilla, calcare per calce e cemento), 6 di marmi, pietre ornamentali e da costruzione.

Per quanto riguarda gli infortuni sul lavoro, l'anno corso, in tutto il settore estrattivo, si sono verificati, secondo il rapporto stilato dalla Provincia, 13 infortuni, occorsi «esclusivamente nel settore del porfido». Otto di questi sono avvenuti nell'attività di prima lavorazione e 5 nella seconda lavorazione.

L'attività di controllo sul grezzo, spiega il rapporto della Provincia, «si è dimostrata molto più impegnativa rispetto a quanto preventivato, sia per la metodologia adottata sia per quanto riguarda l'istruttoria dei dati rilevati». Per quanto riguarda i controlli di regolarità nelle retribuzioni, ha dato avvio alle richieste dei Comuni su 29 aziende e controllato la regola corresponsione delle retribuzioni per 161 dipendenti.

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