A caccia di farmaci anti-covid La Fondazione Vrt sostiene il lavoro di ricerca del team Cibio

Una metodologia farmacologica per individuare quelle piccole molecole che impediscano al virus Covid-19 di espandersi intaccando le cellule. Se ne sta occupando il team guidato dal professor Massimo Pizzato in un progetto sostenuto dalla Fondazione Valorizzazione Ricerca Trentina, che da sempre investe in quei progetti che in via continuativa accrescono "i dati sulla conoscenza" e sulle tecnologie ad alto potenziale di sviluppo e con forti ricadute sulla comunità e sul territorio. «A maggior ragione in questo delicato contesto di emergenza, il supporto in settori come l'epidemiologia, la terapia antivirale e la genomica, è fondamentale per raggiungere progressi in tempi rapidi» si legge in una nota di Vrt.

La ricerca sta dando buone prospettive ma, si sa, per raggiungere risultati concreti servono tempo e soprattutto fondi.
In questi mesi il sostegno della Fondazione, ente strumentale di Fondazione Caritro dal 2018, rappresenta un prezioso supporto che fa leva anche sulle modalità snelle e veloci di selezione dei destinatari del finanziamento. Su questo punto il professor Massimo Pizzato (foto), responsabile del laboratorio di Virus-Cell Interaction del CIBIO dell'Università di Trento, non ha dubbi: «Negli ultimi 10-20 anni la ricerca applicata allo studio delle malattie infettive ha ricevuto pochissima attenzione dai finanziatori e ovunque le risorse per supportare la ricerca sui virus sono state molto scarse, in quanto si è progressivamente persa la consapevolezza di quanto reale potesse essere la minaccia dei virus anche nel mondo occidentale. Tutt'ora in Italia non sono stati destinati fondi pubblici per la ricerca sul COVID e quindi il contributo della Fondazione VRT è per noi essenziale in quanto al momento è veramente l'unico che ci permette di portare avanti i nostri studi su COVID-19».

La Fondazione programma annualmente la pubblicazione dei bandi nel settore della ricerca, soprattutto ricerca applicata grazie a un patrimonio di 2,5 milioni di euro da investire per la valorizzazione dei migliori progetti di ricerca in Trentino. Gli interventi di sono volti a sostenere progetti che, senza il contributo, non sarebbero realizzabili o che, grazie al contributo medesimo, permettano collaborazioni di soggetti e convergenze di co-finanziamenti.

«Grazie a questi investimenti, i ricercatori hanno la possibilità di non abbandonare progetti ma di continuare a trovare potenziali risultati e ricadute in grado di favorire la crescita della comunità locale» - spiega il Presidente di Fondazione VRT Stefano Milani. Lo slogan che accomuna l'azione concreta della Fondazione VRT è infatti Aiutiamo la ricerca che aiuta le persone: una sfida che cerca di attivare un meccanismo virtuoso per valorizzare, accelerare e mettere a fattor comune tutte le conoscenze oggi a disposizione.
Spiega ancora Pizzato: «I virus noi li vediamo solo come patogeni, ma sono maestri eccezionali: molte delle basi molecolari le conosciamo solo grazie a loro. Dobbiamo conoscerli meglio per usarli. Stiamo ora cercando farmaci capaci di bloccare il virus. Tuttavia lo sviluppo di un nuovo farmaco richiede anni di sperimentazioni cliniche per stabilirne la sicurezza oltre che l'efficacia. Abbiamo quindi cominciato a ricercare tra le migliaia di farmaci già noti».

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