E' morto l'ex rettore Fulvio Zuelli un protagonista dell'Università e grande amico del Trentino

L’Università di Trento annuncia con dolore la morte di Fulvio Zuelli, professore emerito, ex ordinario di Istituzioni di diritto pubblico e per molti anni Rettore dell’Università di Trento e presidente dell’Opera universitaria.

Giunto a Trento nel novembre del 1984 quale docente del corso di Istituzioni di diritto pubblico, nel 1989 Zuelli fu stato nominato preside della facoltà di Giurisprudenza.

Fu poi eletto con ampio consenso rettore dell’Università di Trento per il triennio 1990/93, e poi nel triennio successivo.

La città ricorderà Zuelli per il suo grande impegno nellì’Opera Universitaria che rese un ente fondamentale all’interno dell’offerta formativa trentina.
Nel 1997 fu quindi nominato presidente del cda dell’Opera universitaria, carica ricoperta fino al 2011, mentre nel 2010 era arrivato il titolo di professore emerito.

Nel 2014 la municipalità di Trento lo insignì del massimo riconoscimento cittadino, l’Aquila d’oro di San Venceslao: «Accanto ai meriti scientifici - riportava la menzione - che risultano dal suo curriculum, e ai meriti didattici sempre confermati da più che elogiative valutazioni degli studenti, desideriamo ricordare che Zuelli ha avuto un ruolo importante nella concreta attivazione della nuova Giurisprudenza, e più in generale nella vita del giovane ateneo trentino, sin dal 1984, quando da Bologna è passato a Trento. Ha svolto tutte le sue funzioni, da professore a rettore, in modo efficace ma sobrio e misurato, attento solo al bene dell’istituzione a lui affidata e della comunità che all’istituzione dà vita. I problemi, esterni o interni, che mano a mano sorgessero hanno sempre trovato attraverso di lui, dopo un ascolto attento, le migliori soluzioni possibili. Le stesse caratteristiche di capacità di comprensione, equilibrio e pacatezza hanno sempre fatto di lui un fondamentale punto di riferimento nella vita della nostra facoltà, anche al di fuori dei compiti istituzionali».

Zuelli ebbe poi riconoscimenti anche in ambito nazionale: nominato Commendatore della Repubblica italiana nel 1993, poi fu insignito dell’onorificenza di Grande Ufficiale al merito.

Dopo Trento, nel 2010 era andato in pensione e si era trasferito a Roma. Innumerevoli le sue pubblicazioni scientifiche, in ambito accademico.

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