Manuel Furlani e il focolaio Covid «La fabbrica è sterile e sanificata forse il contagio ad un battesimo»

di Sergio Damiani

Per la Furlani Carni, azienda trentina da oltre 70 anni sul mercato nazionale, è un brutto colpo. Tra i lavoratori di una ditta esterna - in gran parte nativi del Ghana e dello Sri Lanka - si annidava un focolaio di Covid 19: i positivi al test sono 26, ma ora tutti i dipendenti che, direttamente o indirettamente, lavorano per la Furlani, saranno sottoposti a tampone. I risultati sono attesi nelle prossime ore.

Per il presidente e amministratore delegato della spa di via Maccani, Manuel Furlani, è stata una giornata difficile.
Ma guardiamo all’aspetto positivo: i ragazzi stanno tutti bene, in gran parte non presentano alcun sintomo.

Come si è scoperto che c’erano dei positivi al Covid 19?
Durante il fine settimana due di loro a casa hanno avuto sintomi influenzali. È stata avvisata l’Azienda sanitaria che ha disposto tamponi per tutta la linea produttiva. Sono risultati positivi in 26, in massima parte asintomatici.

Sono vostri dipendenti?
No, lavorano per noi ad un nastro di disosso della carne, ma sono dipendenti di un’altra azienda.

Come è avvenuto il contagio?
Non lo so. L’Azienda sanitaria sta facendo accertamenti per verificare quali contatti ci sono stati. Si parla di una festa per un battesimo che risale ad una decina di giorni fa. Non so se il contagio tra colleghi sia avvenuto in quell’occasione conviviale. Di certo alla Furlani Carni seguiamo alla lettera tutte le prescrizioni sul fronte della sicurezza. Siamo un po’ come in ospedale.

Ospedale?
Voglio dire che le precauzioni sono massime, e lo erano anche prima del Covid. Tutti i dipendenti che prendono parte alle fasi della lavorazione delle carni devono portare la mascherina indipendentemente dalla distanza. Indossano camici e grembiuli come quelli ospedalieri che vengono cambiati ogni giorno. È obbligatorio l’uso di guanti. Inoltre gli ambienti di lavorazione vengono sanificati quotidianamente. A tutti viene misurata la temperatura corporea.

Prima di ieri il Covid che impatto aveva avuto sulla vostra azienda?
Tutto sommato per noi limitato, anche se il quadro di grave crisi economica innescato dalla pandemia ovviamente lo sentiamo anche noi.

Durante il lockdown avete chiuso?
No, siamo sempre rimasti aperti anche nei periodi più difficili.

E mai un problema?
Mai.

Ma la carne è sicura?
Certo anche perché non ci sono contatti. La carne viene toccata solo da coltelli e guanti.

Adesso cosa farete?
Dovremo chiudere per il tempo necessario per un’ulteriore sanificazione a base di ozono e per seguire eventuali prescrizioni dell’Azienda sanitaria.

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