«La prigione per me è una seconda casa» E si fa arrestare per andare in cella

«Voglio andare in prigione, che per me è come una seconda casa...». Tanto ha fatto che alla fine un 54enne di origini siciliane è stato accontentato: mercoledì è stato arrestato dalla Polizia per evasione dagli arresti domiciliari e condotto in carcere a Spini di Gardolo.
L'uomo era stato arrestato il 7 di agosto per un rocambolesco tentativo di rapina: impugnando un taglierino aveva tentato si svaligiare la filiale Unicredit di corso Tre Novembre, ma l'aspirante rapinatore aveva fatto poca strada.
L'uomo, originario di Siracusa ma da tempo residente a Trento, abita in una casa Itea. Il 54enne attraversava un periodo difficile: viveva uno stato di grave difficoltà e di crisi anche economica. Solo, senza lavoro, in occasione del primo arresto aveva spiegato che ad indurlo a delinquere era stata la necessità. La sua pensione di invalidità è stata ridotta e senza quell'entrata si è reso conto di non riuscire a pagare l'affitto.

Così ha pensato alla banca. L'uomo - che aveva avuto qualche guaio con la giustizia in passato ma da 15 anni si era messo sulla retta via - si era presentato alla porta girevole di sicurezza dell'ingresso dell'istituto di credito e, una volta all'interno, aveva estratto da una tasca un taglierino mettendosi a gridare: «In alto le mani, questa è una rapina. Datemi i soldi...».
In quel momento non c'erano clienti nella filiale. Direttrice e impiegati avevano cercato di non scomporsi, spiegando al rapinatore che non potevano avere libero accesso al contante. A quel punto l'uomo aveva preferito lasciar perdere e aveva lasciando la filiale in tutta fretta perdendo o gettando per strada il taglierino.
Lungi dal risolvere i suoi problemi, l'improvvisato rapinatore è finto in un mare di guai. La polizia ha rapidamente individuato il delinquente per necessità, subito arrestato nei presi di piazza Duomo.

All'udienza di convalida il difensore, avvocato Lisa Santuari, era riuscita ad ottenere gli arresti domiciliari. Ma con il passare dei giorni, solo e senza soldi, il 54enne non ne poteva più di stare chiuso in casa. Così mercoledì ha iniziato a scalpitare chiedendo se era possibile andare in carcere. L'indagato è stato invitato a stare tranquillo in casa rispettando la misura cautelare applicata dal giudice. Ma il 54enne non ha retto: è evaso una prima volta. Denunciato è stato accompagnato di nuovo ai domiciliari. Niente da fare. L'uomo era determinato a finire la giornata dietro alle sbarre. Ha lasciato di nuovo il suo appartamento ben conscio delle conseguenze. A questo punto la Polizia è intervenuta arrestando l'uomo per una seconda evasione dagli arresti domiciliari. L'uomo ora è dove chiedeva di andare: in cella, dove per lui i pasti caldi sono garantiti. Ma nella "seconda casa" rischia di rimanere a lungo: ieri, difeso di fiducia dall'avvocato Santuari, ha patteggiato una pena di 10 mesi e 20 giorni per i due episodi in concorso. E ancora deve affrontare il processo per la tentata rapina in banca.

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