Cartabia alla Lectio Degasperiana »Una Costituzione deve reggere alle intemperie»

«Il momento della scrittura di una costituzione è un momento epico nella vita di un popolo; eppure, solo con la scrittura la Costituzione non può garantire se stessa. Occorrono soggetti sociali, politici e istituzionali che siano in grado di conferire alle scelte costituzionali solide fondamenta e radici robuste, capaci di reggere all’urto delle intemperie». Lo ha detto la presidente della Corte costituzionale, Marta Cartabia, intervenuta a Pieve Tesino alla «Lectio degasperiana 2020» organizzata nel 66° anniversario dalla morte dello statista trentino dalla Fondazione Alcide De Gasperi.

Cartabia ha ricostruito le tappe principali dell’azione politica di De Gasperi, il suo apporto alla stesura della Carta costituzionale e il lascito politico e morale. Facendo breve menzione alle difficoltà attuali causate dalla pandemia, la presidente ha fatto un parallelismo con il ruolo di De Gasperi nell’Italia del secondo dopoguerra, precisando come lo statista fosse «avvezzo a agire su crinali esposti a tensioni costanti».

«Non è l’assenza delle avversità a permettere la ricostruzione e la rinascita, ma il saper discernere una strada percorribile che le attraversa e le supera, un superamento che innova, un’innovazione che non rinnega il passato, che non si arresta mai neppure di fronte a un ponte crollato», ha concluso Cartabia, riferendosi al ponte di Genova.

L’intervento della presidente della Corte costituzionale è stato accolto da un lungo applauso da parte dei 200 presenti, in larga parte esponenti politici, militari e religiosi. All’evento erano presenti, tra gli altri, il presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, la giudice della Corte costituzionale Daria de Pretis, l’ex ministro Graziano Delrio, l’arcivescovo di Trento Lauro Tisi e la figlia di Alcide De Gasperi, Paola.

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