Scuola, il metodo Montessori bocciato da un giudice nella lite tra due genitori

di Patrizia Todesco

La mamma avrebbe voluto iscrivere il figlio alla scuola pubblica con indirizzo montessoriano. Il papà, invece, si è dichiarato fortemente contrario.

Per dirimere la questione è intervenuto il tribunale di Trento, con un collegio giudicante, che se nella premessa del decreto da lui firmato ha dichiarato di non voler fare valutazioni «sulla qualità e validità del metodo montessoriano» poi nel concreto ha bloccato l’iscrizione ritenendo di dover imporre l’indirizzo ordinario in quanto «scelta neutra, tale da evitare il rischio che il minore possa in futuro essere in qualsiasi modo condizionato nelle sue scelte scolastiche e, più in generale educative culturali, rappresentando il metodo montessoriano una alternativa facoltativa alla metodologia ordinariamente applicata nelle scuole italiane, che necessita, in quanto tale, dell’espresso consenso di entrambi i genitori».

«Un vero pregiudizio contro il metodo Montessori - tuona l’avvocato Alexander Schuster - - Questa decisione è discutibile quando parla di una scuola pubblica che non sarebbe neutra e che condizionerebbe culturalmente i bambini. Quando la pubblica amministrazione offre una scelta non è nemmeno immaginabile che proponga ai genitori qualcosa che pregiudichi l’educazione del minore.

Nel mondo è uno dei tanti metodi stimati perché è un approccio che stimola creatività e senso critico, competenze che nella società di oggi fanno la differenza. La scuola pedagogica mondiale il suo giudizio l’ha già espresso da tempo».

Già negli anni precedenti la donna, che è pronta ad andare avanti con la sua battaglia per quello che ritiene il percorso di studio più adeguato per suo figlio, aveva dovuto iscrivere l’altra figlia minore all’indirizzo ordinario. Anche in quel caso il giudice le aveva dato torto.

Questa volta, essendo stata creata una sezione montessoriana nella scuola pubblica vicino a casa, sperava che il figlio più piccolo avrebbe potuto frequentarla continuando il percorso già iniziato in età prescolare. Salvo diversa decisione della corte d’appello così non sarà. Il giudice, nel decreto, ha ribadito che «le decisioni di maggior interesse per i figli all’istruzione...sono assunte di comune accordo..» e ha ammonito la madre a non assumere iniziative unilaterali sull’argomento.

Stupisce la decisione del giudice in un territorio, il nostro, dove il metodo Montessori negli anni ha preso sempre più piede. Dopo la sperimentazione avviata a partire dal 2016-2017 negli istituti comprensivi di Trento 6 e Rovereto Est e dal 2017-2018 presso l’istituto comprensivo Pergine 2, anche quest’anno si sono aggiunte altre realtà.

Del resto il seme del metodo della pedagogista Maria Montessori, oggi adottato in circa 60 mila istituti di tutto il mondo, è radicato da tempo nella nostra Provincia
Maria De Unterrichter Jervolino, nata ad Ossana nel 1902, una delle donne dell’Assemblea Costituente, fu vicepresidente mondiale dell’Associazione Internazionale Montessori (AMI) e presidente, dal 1947 al 1975, dell’Ente Opera nazionale Montessori (ONM).

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