Fondo di solidarietà del Trentino I sindacati sparano a zero su Spinelli «Dall'assessore solamente offese»

Fondo di solidarietà, i sindacati si scagliano contro l'assessore all'Economia Achille Spinelli.

«L'ormai ex assessore tecnico allo sviluppo economico e lavoro Achille Spinelli - ex tecnico si intenda - ha perso una buona occasione per dimostrare nei fatti il rispetto che meritano le parti sociali. Il fondo di solidarietà infatti non è frutto della volontà politica di una Giunta ma delle parti sociali che hanno la piena titolarità di determinarne le regole, la portata e le tipologie di interventi. Questo è il vero valore aggiunto del Fondo per la nostra Autonomia. Per saperlo non serve una laurea in giurisprudenza, basta solo leggere l'atto istitutivo del fondo. 

Purtroppo l'assessore al lavoro non ignora solo la natura del fondo di solidarietà del Trentino ma anche il fatto che ad oggi Inps non ha ancora autorizzato alcun trattamento di integrazione salariale di nessun fondo di solidarietà in Italia. Il problema burocratico quindi non riguarda il nostro fondo. E sulle risorse a disposizione basterebbe che la Giunta si facesse sentire di più con Roma, magari cercando il sostegno anche delle minoranze e coordinandosi con la Provincia autonoma di Bolzano per una volta almeno.

Al di là delle offese alle parti sociali e ai tanti funzionari provinciali che negli anni hanno contribuito a disegnare i contorni di questo innovativo strumento di politica del lavoro, è bene che l'assessore Spinelli chiarisca se davvero pensa che il Fondo, nato dalla delega sugli ammortizzatori sociali alla Provincia, rappresenta solo "un passaggio burocratico". Non vorremmo infatti che questo giudizio tradisse un'opinione più generale della Giunta provinciale, a trazione ormai dichiaratamente populista e centralista, ossia che l'Autonomia stessa sia un aggravio burocratico.

L'assessore Spinelli la smetta una buona volta con la propaganda e la demagogia e sappia che non accetteremo l'assurda logica dello scaricabarile da parte della Giunta. Si assuma invece le proprie responsabilità e difenda fino in fondo le prerogative dell'Autonomia, facendo finalmente  fronte comune con l'Alto Adige: questa è l'unica vera strategia per risolvere i problemi delle lavoratrici e dei lavoratori trentini». 

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