+++ CALANO I CONTAGI, OGGi 9 MORTI +++ Lauro Tisi: "Oggi le cattedrali sono le case di riposo e il Signore è lì dove si soffre di più"

Il consueto punto della "task force" provinciale, con i dati sull'epidemia di coronavirus,  è stato  illustrato in teleconferenza dal presidente Maurizio Fugatti. Con un ospite d'eccezione: l'arcivescovo Lauro Tisi, in collegamento video.

I dati: Fugatti ha annunciato che "i dati sono ancora pesantemente negativi. 9 decessi, quindi dati negativi, ma con un dato positivo, con i contagi in calo ulteriore. 87 contagi, 67 con tampone e 20 senza. In questi numeri tragici, per il quinto giorno c'è un calo dei contagi. Erano martedì 214, oggi siamo calati a 87. L'auspicio è che ci sia un ullteriore calo da domani, ma non possiamo cantare di felicità.

In dettaglio: sono 75 le persone in terapia intensiva in Trentino a causa del Covid 19, di cui 52 a Trento e 23 a Rovereto. I guariti sono 166. Sono 1.336 le persone a domicilio, 219 nelle rsa, 140 nelle case di cura e 356 ricoverati.

"I 9 decessi comunicati oggi sono avvenuti tra sabato e domenica. Si tratta di un uomo di 89 anni di Pinzolo, di un uomo di 81 anni di Pergine, una donna 84enne di Trento, un uomo di 74 anni di Riva del Garda, un uomo di 76 anni di Levico, una donna di 79 anni di San Lorenzo in Dorsino, una donna di 79 anni di Pergine, un uomo di 90 anni di Bleggio Superiore ed una donna di Ledro di cui non è stata comunicata l'età".  Lo ha detto l'assessore alla Salute della Provincia autonoma di Trento, Stefania Segnana.

Poi Fugatti ha detto: "oggi  ringrazio l'arcivescovo Tisi di essere qui, è importante visto che è domenica". 

L'arcivescovo Tisi in collegamento ha parlato di come la Diocesi si è organizzata. "Abbiamo dovuto chiudere le chiese, perchè in questo momento l'atto evangelico, l'atto di amore per gli altri, è tutelare la salute. Abbiamo comunque attivato le nostre risorse, ad esempio la Caritas, per dare sollievo"

"I cristiani hanno come terreno la storia e la vita degli uomini, e Dio è lì dove si soffre., Gli operatori sanitari sono i veri sacerdioti in questo momento, perché portano avanti un servizio essenziale. Così come tanti che lo fanno in silenzio, Quello che sta emergendo dentro i nostri operatori è qualcosa che c'era già da prima, viene da lontano. Io che ho frequentato spesso ospedali e case di riposo, questi miracoli li ho visti da sempre, ed oggi emergono,. E questa è una bellisima notizia perchè il Trentino è sano, ed ha il volto di questi operatori; ma anche di tutti quelli che stanno in casa, e fanno la loro parte con il senso del dovere".

La Chiesa trentina, con il web "cerca di restare in contatto con i parroci, i sacerdoti e i fedeli; so che qualcuno ha criticato la nostra decisione di essere duri nel chiudere le chiese. Io la vedio invece come una carezza del Signorte. Le vere cattedrali oggi sono le case di riposo; in chiesa torneremo al più presto quando si potrà, ma noi Cristo lo incontriamo lì dove i nostri malati soffrono, e muoiono soli".

"So però che gli operatori sono lì ad alleviare le sofferenze" ha detto Tisi.

L'arcivescovo ha ricordato il grande gesto del Papa, in una piazza San Pietro deserta. E poi ha parlato dei social media e del web, che avvicina e serve a farsi coraggio. 

Infine il vescovo ha avuto parole per tutti. "Credere o non credere in questo momento non fa differenza, siamo tutti accomunati dallo s hock, ma questo shock porta una notizia, che tutti abbiamo bisogno di tutti, ed il terreno comune è quello dell'incontrarci e del volerci neme. Un terreno che va bene per tutti. Cito Matte0 25 dove Gesù fa la verifica della vita, non chiede se si è andati a messa, ma dice...  avevo fame, mi hai dato da mangiare, ero malato e mi avete visitato. Ai credenti, ha chiesto di prendere in mano la Parola di Dio, e pregare, anche nelle proprie case, portando il grido affinché presto passi la pandemia". Se poi la Provincia ha bisogno, "siamo pronti a mettere a disposizioni sale o immobili per l'emergenza, se c'è bisogno".

TROPPI CHE VANNO A PASSEGGIO - 75 in terapia intensiva, in tutto abbiamo circa 100 posti fra Trento e Rovereto. Fugatti ha detto che "abbiamo comunque bisogno di ulteriori spazi e di più infermieri. Abbiamo deciso di sospendere il punto nascite a Cavalese per avere più disponibilità. E' una sospensione, dopo l'emergenza si tornerà alla situazione precedente".

Fugatti ha detto anche ciò che non va bene: "Ringrazio tutti i trentini che rimangono a casa e fanno grandi sacrifici, ma vedere certe immagini sulle ciclabili con gente a piedi, sul Fersina come fosse una giornata primaverile normale: forse non ci siamo capiti. Questa gente mette a rischio gli altri, gli operatori sanitari oltre a sé stessi. Questo nob va bene, in certe parti della città abbiamo chiesto al Commissariato del Governo di inasprire i controlli. >Non ci possiamo permettere che ci siano persone che vanno a farsi le passeggiate. Oggi dobbiamo fare questo messaggio critici, verso una parte minima dei trentini cher non rispettono le regole"£.

I CONTAGI - La prossima settimana aumenteremo i contagi, e forse questo vi porterà a un aumentoi del numero dei contagi. Ci sonoi dei dati: se confrontiamo il numero dei contagiati e la popolazione, il Trentino è la terza o quarta realtà territoriale per percentuale di infezione. E' un dato che lo dobbiamo dire ai trentini. In termini di percentuale sulla popolazione, siamo una delle zone con la situazione più grave. Dobbiamo valutarne la portata con l'Azienda Sanitaria".

MATERIALI E MASCHERINE- "Ad oggi - ha detto Fugatti - i DPI li abbiamo, se ci sono problemi fatecelo sapere perché i materiali oggi ci sono". Però "non possiamo al momento pensare di darle a tutta la popolazione". 

PAOLO BORDON DELL'AZIENDA SANITARIA - Ha parlato dei casi di Villa Bianca e san Camillo. A Villa Bianca - ha detto - loro possiono gestire fino a 20 pazienti, ma non mi risulta che ci siano situazioni specifiche. Al San Camillo invece, che non utilizziamo per le patogogia al momento, può essere che ci siamo operatori colpiti.

TAMPONI - IL DOTTOR FERRO ha detto: "Per i tamponi, tema molto sentito, usiamo il Golden Standard con una sensibilitàò dal 70 al 95%. Questo dipende da molti fattori, anche dalla situazione virologica del paziente. Ma a confronto con i test Eliza, quelli sierologici, sono una cosa diversa; gli Eliza saranno impoirtanti da ora in poi, per vedere se c'è immunità. Purtroppo al momento non sono disponibili sul mercato, ma a breve avremo dei test disponibili da usare anche in doppio con l'ìaltro tampoine. >Li useremo prima di tutto sugli operatori. In questo momento stiamo facendo anche molti tamponi di persone risultate positive. Un 60% di soggetti, a 10 giorni dal primo test, ci rimangono positivi. Quindi ocloro che erano positivi prima, non devono andare all'esterno perché continuano a essere positivi. Lo abbiamo segnalato al Ministero della Sanità".

Dove farli? In fabbriche aperte? In tutte le Rsa? "Abbiamo steso delle linee guida con i primari. La priorità è per operatori delle Rsa, poi gli ospiti, e infine la popolazione generale, magari con zone dove l'epidemia è più forte, parlo di Val di Non, Val di Sole e Canazei. I tamponi della prossima settimana verranno urtilizzati con una scaletta stabilita da questo gruppo".

OTTIMISMO? "Da parte mia c'è. Ma il Burden Desease, cioè il picco vero, lo dobbiamo affrontare fra 1 settimana o 10 giorni. I numeri del contagio legato ai tampooni è un dato assolutamente nonr eale. Abbiamo avuto realmente 3000-3500 casi in uyna settimana. Abbiamo un trend di contagi maggiore che altre regioni perchè qui l'abbiamo cercato di più".

Quelli che si sono ammalati, ha detto Ferro, "me li ritrovo poi in ospedale fra una settimana; e i decessi saranno fra 15 o 20 giorni, e sarà un dato importante. Perr questo dobbiamo fare ancora uno sforzo di stare a casa. Vediamo la luce, ma la strada è ancora lunga".

NELLE RSA - Il dottor Nava, della Salute Pubblica, ha fatto il quadro. "Il decesso di cui si è parlato a Levico in Rsa, non è da Covid. Per quanto riguarda le mascherine, c'è stata effettivamente una carenza. Ma da oggi sia per le mascherine, sia le cosiddette FFP2, sono disponibili, in numero adeguato".

22 casi in più, ed un decesso, e quindi stiamo andando verso una discesa. Non è ancora la normalità ma va meglio. Per le Rsa sul territorio registriamo 16 strutture con un numero di casi superiore ai 10. Fra le quali Pergine 71, Mezzolombardo 25, Gardolo 28, Cles 17, Pellizzano 28, Bleggio 31, Prezzo 17, Pinzolo 13, Storo 24, Arco 28. 

AUMENTO DI PAGA A RUSCITTI - Le critiche della Cgil per l'aumento dello stipendio a 130 mila euro non scalfiscono la giunta: "Si tratta di un intervento che porta il compenso del dirigente nella media dei dirigenti: tutti hanno capito la capacità e le competenze di Ruscitti, dirige la task force, sta contribuendo in modo importante" ha detto Fugatti.

LA MAPPA DEL CORONAVIRUS

 

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