Minacce e lesioni alla pastora Condannato a 9 mesi

Nove mesi di reclusione per il reato di lesioni, 50 euro di multa e un risarcimento danni di 2.000 euro, più 3.500 euro di spese legali, con eventuale sospensione condizionale della pena legata alla rifusione effettiva del danno. Questa la sentenza pronunciata dal giudice Elena Farhat nei confronti di un 54enne residente a Frassilongo, finito a processo a Trento con l’accusa di aver aggredito e compiuto atti persecutori, con l’aggravante dell’odio razziale, nei confronti di Agitu Ideo Gudeta, allevatrice etiope che proprio in val dei Mocheni, nella proprietà vicina a quella dell’imputato, porta avanti la sua azienda agricola «La capra felice».

La giudice ha dunque riconosciuto il reato di lesioni per un episodio, documentato da un referto, mentre è caduta l’accusa di stalking e l’aggravante dell’odio razziale. Al termine della requisitoria, stamane, il pubblico ministero Maria Colpani aveva chiesto una condanna a un anno di reclusione, con il riconoscimento dell’aggravante, mentre la parte civile - rappresentata dall’avvocatessa Elena Biaggioni - aveva chiesto una provvisionale da 15.000 euro e un risarcimento di 50.000 euro da liquidare all’allevatrice.

L’uomo era accusato di aver preso di mira la donna con un’escalation di insulti, frasi razziste e minacce contro di lei e contro i suoi animali, culminati in un’aggressione fisica documentata con lo smartphone, che l’allevatrice denunciò nell’estate del 2018 ai carabinieri e a seguito della quale scattò la misura degli arresti domiciliari, commutati dopo 7 mesi in un divieto di avvicinamento. Fatti e parole che l’uomo - difeso dall’avvocato Claudio Tasin - ha sempre negato, pur ammettendo che ci fossero stati dei diverbi legati, in particolare, ad alcuni danni arrecati dal gregge di capre nella sua proprietà.

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