Colletta alimentare, dati in calo Trentini meno generosi

di Matteo Lunelli

Anche per il 2020 i bisognosi di tutto il Trentino Alto Adige avranno degli aiuti a disposizione. Nello specifico 264 tonnellate di cibo. Perché, come diceva l’ideatore del Banco Alimentare John Van Hengel, «I poveri li avremo sempre, ma perché la fame?».

Il magazzino di via Innsbruck nella notte tra sabato e domenica si è riempito ancora una volta: i tanti volontari hanno lavorato fino all’alba per stoccare tutti gli alimenti raccolti, che nelle prossime ore verranno sistemati e poi, nel corso dell’anno, utilizzati dandoli alle tante associazioni ed enti che poi distribuiranno ai bisognosi, di oggi età, sesso, razza e nazionalità.
Il numero che abbiamo dato, tuttavia, deve far riflettere: le tonnellate raccolte, infatti, sono in calo rispetto all’anno scorso di circa il 3%. Magari poco, magari si tratta di una questione fisiologica, ma una piccola riflessione è doverosa.

«L’anno scorso - racconta il presidente del Banco Alimentare trentino Duilio Porro - le tonnellate furono 273 e l’anno prima circa 270. Torniamo quindi in linea con il 2016 e 2015, qunado furono rispettivamente 266 e 262. Forse ha inciso il Black Friday, che ha “svuotato” le tasche dei trentini. E poi confermarsi è sempre difficile.
Ma guardiamo il bicchiere mezzo pieno e pensiamo positivo, perché il nostro impegno non può essere racchiuso solo in un numero: anche quest’anno il miracolo si è compiuto, anche quest’anno migliaia di persone hanno pensato al prossimo regalando quello che potevano. E, soprattutto, la partecipazione è stata importante, visto che un mare di volontari ha sfidato il freddo e regalato il proprio sabato alla Colletta. Ci sono gli Alpini, le associazioni, i Lions, la Croce Rossa, i Nuvola, per la prima volta anche i Bersaglieri. E i giovani, di scout e parrocchie, ma anche “singoli” che ci hanno aiutato tantissimo con un gesto concreto. Quindi tanto di cappello a questa goccia positiva in una società che tende a non dare più certe testimonianze. Le 264 tonnellate e tutte le persone che hanno permesso di raccoglierle sono la dimostrazione che la carità verso i più poveri è ancora un valore».

Il dato complessivo è a livello regionale, ma la differenza tra Trentino e Alto Adige è notevole: sono oltre 190 le tonnellate trentine e circa 70 quelle altoatesine. D’altra parte nella nostra provincia i punti di raccolta sono molti di più rispetto alle zone a nord di Salorno. Va segnalato che in Alto Adige ha partecipato alla Colletta anche il presidente Arno Kompatscher, che si è presentato in uno dei supermercati per dare una mano ai volontari impegnati nella raccolta.

Chiusa anche per quest’anno la giornata di maggiore visibilità mediatica, per il Banco e per tutti i suoi volontari il lavoro non finisce qui. Anzi, inizia. Da oggi tante persone proseguiranno con le attività quotidiane, coordinate da Roberto Scarpari, per regalare al prossimo un pasto. E un sorriso di speranza.

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