Una nuova sala operatoria per ortopedia al San Camillo

di Patrizia Todesco

Nella pratica chirurgica, il rischio di contrarre un’infezione è strettamente correlato alla qualità dell’aria in sala operatoria. Nell’aria si trova infatti il 98% dei batteri la cui presenza deve essere abbattuta.
Sulla base di queste considerazioni, l’ospedale S. Camillo ha deciso di ristrutturare (o meglio rifare completamente) la sala operatoria dedicata all’ortopedia. In cinque settimane, nell’ospedale di via Giovannelli, è stata realizzata una sala operatoria classificata ISO 5 con una serie di novità tecnologiche che la rendono all’avanguardia. La sala, in uso già dall’inizio di settembre, è stata ufficialmente inaugurata ieri alla presenza del dirigente coadiutore del direttore generale, dottoressa Tiziana Bianchi, del direttore sanitario Carlo Segatta, del primario di ortopedia Luca Marega, della madre superiora suor Rosa Pesce, di molte religiose della struttura, ma anche dell’assessora provinciale Stefania Segnana, della assessora comunale Mariachiara Franzoia e del direttore dell’Apsp Paolo Bordon accompagnato dal direttore sanitario Claudio Dario.

«In qualità di responsabile del reparto di ortopedia - ha detto il dottor Marega - voglio ringraziare per questo investimento. Qui effettuiamo più di mille interventi all’anno, di cui 350 artroprotesi, e l’infezione è il nemico principale. Dopo questi lavori i nostri pazienti hanno il meglio che potrebbero avere, da Tokyo a New York». Obiettivo dei lavori, costati circa 230 mila euro, è stato quello di abbassare il rischio di infezioni per garantire sempre maggiore sicurezza ai pazienti e maggiore confort agli operatori.

«Grazie alla tecnologia presente - ha spiegato il direttore sanitario Segatta - l’aria è monitorata minuto per minuto e l’analisi dei dati permetterà anche di capire come muoversi in sala per avere sempre una qualità dell’aria ottimale». Come è stato mostrato nel corso della visita alla nuova sala operatoria, un monitor permette agli operatori di vedere in tempo reale i dati sulla temperatura, sull’umidità, sui flussi di aria, sulle particelle. Secondo gli studi, infatti, maggiore è il particolato e maggiori sono le probabilità di avere una carica batterica elevata e di conseguenza maggiore è il rischio per i pazienti. Con la nuova sala operatoria il S. Camillo ha ottenuto che nell’area dove è posizionato il tavolo operatoria ci sia una particolare “purezza” dell’aria e anche sistemi in grado di abbattere la carica batterica nel giro di pochissimo tempo.

Soddisfazione per l’innovazione è stata espressa anche dal direttore dell’Azienda sanitaria Paolo Bordon. «Noi ragioniamo in termini di rete e il privato accreditato ci supporta nella attività e quindi non possiamo che apprezzare un investimento di questo tipo».
Dopo alcuni discorsi di rito, sono stati mostrati dei filmati che spiegano le novità tecniche e poi la sala è stata mostrata al suo interno.  È seguita la benedizione, non tanto dei muri, come è stato detto, ma degli operatori chiamati ogni giorno a prendersi cura dei pazienti.

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