Anche gli avvocati trentini in sciopero contro la legge «Spazzacorrotti» che abolisce la prescrizione

«Protestiamo contro una legge populista, priva di un obiettivo serio da perseguire e che danneggerà in maniera uguale sia imputati che vittime». A dirlo è il presidente della Camera penale di Trento, Filippo Fedrizzi, che stamane, insieme al collega Michele Russolo, presidente dell’Ordine degli avvocati di Trento, ha illustrato le motivazioni dello sciopero dei penalisti indetto in tutta Italia dall’Unione camere penali dal 21 al 25 ottobre. Motivo dell’astensione, l’entrata in vigore, dal 1 gennaio 2020, della cosiddetta legge «Spazzacorrotti» fortemente voluta dal Movimento 5 Stelle, che di fatto abroga la prescrizione dopo la sentenza di primo grado.

Secondo i penalisti, la riforma non ridurrà i tempi dei processi, ma anzi lascerà spazio a ulteriori allungamenti, creando problemi anche di tipo organizzativo.

«Questa legge - ha aggiunto Fedrizzi - si basa sul falso presupposto che siano gli avvocati con presunti rinvii inutili a provocare la prescrizione o a procrastinare: così non è, e insieme a Eurispes abbiamo monitorato la scorsa estate 13.000 processi, di cui 250 a Trento, e abbiamo notato che intanto nel capoluogo il problema della prescrizione di fatto non esiste, visto che il dato di prescrizioni dichiarate dalla nostra Corte d’appello è dello 0,02%, ma è emerso anche come a livello nazionale le cause del rinvio siano solo in minima parte - circa il 4% - addebitabili a impedimenti della difesa. Oltretutto, per molti reati la prescrizione scatta comunque dopo decenni. La verità è che essa scatta dove ci sono carenze organizzative della macchina della giustizia, dove il numero di fascicoli ad esempio è sproporzionato rispetto ai magistrati in servizio».

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