Case Itea, da oggi le domande solo con 10 anni di residenza I sindacati: «Incostituzionale»

Da oggi è possibile fare domanda per l’alloggio pubblico in Trentino, con una significativa novità rispetto al passato: viene applicato il nuovo vincolo di residenza introdotto dalla Giunta provinciale a guida leghista.

Potrà quindi fare richiesta di una casa popolare solo chi risiede da dieci anni in Italia, di cui gli ultimi due continuativi, e chi ha tre anni di residenza in Trentino. Un vincolo che Cgil, Cisl e Uil giudicano «discriminatorio e a rischio incostituzionalità» e che - sostengono i sindacati - non risolverebbe, nemmeno in minima parte, il problema del bisogno abitativo sul territorio.

«Il vincolo dei dieci anni è solo una misura propagandistica, che non dà alcuna soluzione al problema della casa, a cominciare dai trentini. Quel che serve è un nuovo piano di edilizia pubblica, servono nuovi alloggi», affermano i tre segretari confederali Andrea Grosselli, Lorenzo Pomini e Walter Alotti.

La conferma arriva dai numeri: rispetto al 2009, nel 2018 risultano complessivamente 25 alloggi in più a disposizione dei potenziali inquilini nello stesso periodo di tempo la popolazione è cresciuta di 25.000 persone. «Non è certo impedendo l’accesso alle graduatorie per i cittadini stranieri che si risolve il problema, anche perchè sono appena l’8,6% dei beneficiari Itea, di questi meno del 6% sono extracomunitari e i cittadini italiani sono il 91,4% del totale», insistono i sindacati.

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