Facebook oscura CasaPound perché «diffonde odio»

di Matteo Lunelli

Niente più social network, in particolare Facebook e Instagram, per Filippo Castaldini, Andrea Bonazza, e altre decine di militanti e attivisti in tutta Italia e in tutto il Trentino. E addio anche alle pagine “ufficiali”, come Casa Pound Trento, o Blocco Studentesco, o Il Baluardo. Così facendo ci sarà meno odio che viaggia nel mare virtuale dei social.

La decisione l’ha presa Facebook ieri nel primo pomeriggio. E la motivazione è chiara: «le persone e le organizzazioni che diffondono odio o attaccano gli altri sulla base di chi sono, non trovano posto su Facebook e Instagram. Per questo motivo abbiamo una policy sulle persone e sulle organizzazioni pericolose, che vieta a coloro che sono impegnati nell’odio organizzato di utilizzare i nostri servizi. Candidati e partiti politici, così come tutti gli individui e le organizzazioni devono rispettare queste regole, indipendentemente dalla loro ideologia».
Insomma una serie di organizzazioni di estrema destra (oltre a Casa Pound bloccata anche Forza Nuova) e tante persone vicine a questi movimenti sono state bloccate perché colpevoli di diffondere odio con i loro post, le loro foto, le loro prese di posizione. Anche in passato l’azienda di Mark Zuckerberg aveva dato segnali in questa direzione, ma la decisione presa ieri pare essere nettamente più forte rispetto al passato. Anche perché i profili e le pagine non sarebbero stati “semplicemente” sospesi, ma cancellati. Insomma, un cartellino rosso diretto, non un semplice giallo.

«Non si è capito ancora bene, ma per ora sono stati tutti cancellati e non verranno ripristinati», conferma Filippo Castaldini, responsabile di Casa Pound e candidato presidente della Provincia il 21 ottobre scorso sostenuto dallo stesso movimento. Per la cronaca i voti ottenuti furono 1.215. Che prosegue. «Il mio profilo personale non esiste più e nemmeno le pagine ufficiali del movimento. Non è la prima volta, ma questa è una censura senza precedenti, perché non è stato solo rimosso un post, ma sono state eliminate tutte le pagine».

Stesso trattamento anche per chi, nel tempo, si è dimostrato vicino all’estrema destra, condividendo post o fotografie, commentando o mettendo mi piace. Gli algoritmi di Facebook hanno individuato queste persone e hanno cancellato i profili: una vera e propria caccia al fascista online.

Ma Castaldini, e come lui tutti gli esponenti di Casa Pound e Forza Nuova, non ci stanno.

«Per noi è allucinante e assurdo, va contro la democrazia e la libertà di pensiero. Non abbiamo mai usato toni che incitassero all’odio, abbiamo sempre e solo espresso il nostro pensiero. Ora cercheremo di tutelarci, cercheremo di riaprire le nostre pagine che funzionavano da megafono, ma che una multinazionale ha deciso improvvisamente di chiudere, togliendoci la parola con motivazioni ridicole».

E secondo l’esponente del movimento non è un caso che il blocco (tecnologico, non certo studentesco) sia avvenuto proprio nel giorno dell’insediamento del nuovo governo.
«Conte ha parlato l’altro ieri di un uso responsabile dei social e poco dopo lo stop. Non credo sia una coincidenza».
Insomma, Zuckerberg è disposto (ovvio, ci guadagna) a ospitare tutti sul proprio sito. Però ci sono regole, condizioni e linguaggio da rispettare: chi non lo fa è fuori.

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