Atas, da 30 anni grande impegno nel sociale

Sostegno, partecipazione, responsabilità, inclusione. Atas Onlus, associazione trentina attiva nell'ambito dell'accoglienza di stranieri in stato di bisogno, compie trent'anni. E chiude il 2018 con 20mila cartelle sociali aperte dalla sua fondazione nel 1989, 100 soci e un risultato d'esercizio pari a 6.691,79 euro, con un incremento dei ricavi pari al 17% rispetto all'esercizio precedente. Numeri che parlano di una realtà consolidata. Anche se, la presidente uscente Sandra Aschieri ha definito il 2018 «un anno particolare e di discontinuità», principalmente «dovuto al calo di richiedenti asilo e al ridimensionamento delle attività determinate da questo cambio politico», fronti su cui Atas è impegnata in prima linea. Questo quanto emerso ieri mattina durante la tradizionale assemblea annuale di Atas Onlus, convocata presso la Ludoteca dei Solteri alla presenza di Aschieri e del coordinatore generale Emiliano Bertoldi.
«Da quando la solidarietà sociale è progressivamente delegittimata da parte dei poteri dello Stato, lavorare è diventato problematico - ha precisato la presidente nel corso della sua relazione - Sembra che le difficoltà del vivere di molti non abbiano più l'attenzione che meritano. Ma noi continueremo a perseguire l'obiettivo di Atas». Sei gli ambiti di intervento dell'associazione che, oltre ai migranti, offre anche sostegno a cittadini vulnerabili comunitari e italiani, donne vittime di violenza, genitori separati in difficoltà e persone in emergenza abitativa. «La messa a disposizione di alloggi per famiglie o in condivisione è un ambito che probabilmente si dovrà ampliare, viste le crescenti richieste», ha proseguito Aschieri. 
I numeri: a fine 2018 Atas gestiva 379 posti letto in 66 strutture, per un totale di 506 persone ospitate e un aumento del 4% rispetto al 2017. Riguardo alle nazionalità, 30 in tutto, «vale la pena distinguere tra l'ambito dei migranti forzati, ovviamente tutti stranieri, e quello dei servizi aperti a tutti i cittadini. Tra questi le nazionalità sono 27 e il gruppo italiano risulta il più numeroso con 38 ospiti e un aumento quasi del 24% rispetto al 2017».
Oltre al servizio abitare seguono poi, tra gli altri, attività di informazione e consulenza presso le sedi Atas e gli sportelli Cinformi; l'accompagnamento di persone vulnerabili segnalate dai servizi sociali; progetti di comunità e di accoglienza di richiedenti protezione internazionale e la partecipazione al Tavolo provinciale per l'inclusione delle persone in grave marginalità. Il tutto gestito da una rete che conta 48 dipendenti, 11 volontari di servizio civile, volontari puri e un nuovo Cda eletto nella mattinata di ieri, composto da Sandra Aschieri, Linda Bertoncelli, Loredana Camin, Danilo Fenner, Flavia Frigotto, Massimo Giordani, Chiara Locatelli, Chiara Mattevi, Violetta Plotegher. Il 4 giugno la nomina in sede di consiglio anche del nuovo presidente Atas.
In chiusura l'appello di Aschieri alla politica provinciale: «Chiediamo più attenzione al sociale e rivendichiamo il nostro ruolo all'interno del sistema trentino».

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