Terremoto: dopo 10 anni l'abbraccio l'Aquila-Trentino

di Marica Viganò

L’emozione è stata intensa da entrambe le parti, a 10 anni dal terremoto che devastò l’Aquila. I trentini, tornati nei luoghi della distruzione, hanno incontrato le persone che vissero il terrore del sisma, il dolore delle perdite, le difficoltà della ricostruzione; gli aquilani, reduci da una notte insonne nel ricordo delle 309 vittime, hanno salutato con commozione una rappresentanza della Provincia di Trento, memori di quanto si prodigò la nostra Protezione Civile (la prima a rispondere all’appello della Protezione Civile nazionale) per dare agli sfollati un tetto, agli studenti una scuola.

Ieri mattina una delegazione - composta dal vicepresidente della Provincia Mario Tonina, da una rappresentanza di tecnici provinciali e dei volontari dei vigili del fuoco, Nuvola, Protezione Civile, Ana, Soccorso Alpino - è giunta a Paganica, dove venne realizzata una scuola media, per poi proseguire la visita a L’Aquila, quindi a Onna, dove vennero costruite le casette e la scuola materna. Nel pomeriggio la delegazione si è spostata a Villa Sant’Angelo, dove il sindaco ha consegnato una targa ai trentini. «La solidarietà per noi è un dovere morale e civile - spiega l’assessore Tonina - Siamo orgogliosi perché quanto realizzato dieci anni fa è ancora utilizzato».

In Abruzzo dal giorno del terremoto hanno operato 2.500 volontari trentini. Difficilmente quantificabile è il numero delle verifiche di stabilità effettuate da ingegneri, architetti e tecnici (molti i liberi professionisti che hanno prestato gratuitamente la propria opera) degli edifici lesionati dal sisma.

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