Siccità, anche in Trentino preoccupa la poca neve «ma non c'è ancora allarme»

Siccità, il Trentino è tra le regioni a rischio. A causa delle scarse precipitazioni nevose le nostre riserve idriche iniziano a scarseggiare e Coldiretti è uscita allo scoperto per chiedere alla giunta Fugatti di affrettarsi nello stanziamento di fondi per aumentare gli impianti a goccia, primo provvedimento necessario per evitare gli sprechi d’acqua in agricoltura.

«La situazione è difficile - ammette il vicepresidente della Provincia Mario Tonina -. Se non piove a breve ci sarà il primo allarme dell’anno, un anno che secondo gli esperti del settore rischia di essere tra i più secchi degli ultimi 40 anni. Perdurando il bel tempo Lombardia e Veneto inizieranno a domandarci acqua. Serve una rapida presa d’atto collettiva: la politica deve impegnarsi a sistemare ad esempio gli acquedotti messi peggio, la gente ad eliminare ogni consumo superfluo».

I dati rilevati dalla Fondazione Mach confermano le sue preoccupazioni. «Dal 1983 - spiega Stefano Corradini, responsabile dell’Unità di Agrometeorologia e sistemi informatici di Fem - studiamo l’andamento delle precipitazioni e il mese in corso presenta un deficit di oltre il 50% rispetto alla media. Ci stiamo purtroppo tropicalizzando e dovremo abituarci all’alternanza tra prolungati periodi di carenza idrica e le cosiddette bombe d’acqua».

Al momento le valli che presentano le maggiori problematicità di risorse idriche sono la Val di Non, la Valsugana e la Val di Gresta. Qui, pur non essendoci ancora livelli da bollino rosso, si è già al lavoro per dosare l’acqua. Il presidente di Coldiretti, Gianluca Barbacovi, lo sa: «La prima cosa da fare, in modo particolare in queste tre vallate, è rispettare le nostre indicazioni. I coltivatori devono subito investire per passare all’irrigazione a goccia; parliamo di impianti che garantiscono un consumo di acqua minima». E aggiunge: «In Trentino dovranno poi essere realizzati più punti di raccolta idrica e i Consorzi di miglioramento fondiario vanno messi in rete. Non c’è tempo da perdere, siamo già in ritardo. Non pensiate che quello che sto dicendo sia un appello per favorire gli operatori agricoli, è al contrario un modo per evitare che tra qualche anno si arrivi alla spiacevole conseguenza di centellinare l’acqua potabile».

L’assessore provinciale all’Agricoltura Giulia Zanotelli è pronta ad ascoltare le proposte che arrivano dal mondo agricolo e da quello scientifico per arrivare ad un modello che permetta di limitare gli sprechi di quello che in molti hanno definito il “petrolio del futuro”. «Al momento - afferma l’esponente dell’esecutivo presieduto da Maurizio Fugatti - non risultano livelli di allarme in provincia. È vero però che in tre valli c’è già una soglia da tenere sotto controllo, e ciò è dovuto ad una diminuzione delle nevicate in montagna».

Oggi la giunta ha pensato fosse necessario rettificare le preoccupazioni dei suoi assessori, con un comunicato stampa che dice: «Per il momento nessun allarme in Trentino per la siccità, anche se la situazione viene tenuta monitorata con grande attenzione. La Protezione civile ed il Servizio gestione delle risorse idriche ed energetiche della Provincia evidenziano che le portate dei fiumi Adige ed Avisio, il Noce è molto condizionato dalla presenza della diga di S.Giustina, sono su valori medi per il periodo (Adige con 120 mc/s e Avisio con 3,8 mc /s) e ben superiori ai valori minimi delle portate storiche. Le preoccupazioni - dice il comunicato - nascono dalla scarsità di precipitazioni nevose durante l’inverno, che determineranno quindi una portata d’acqua inferiore a quella degli altri anni dallo scioglimento primaverile. Inoltre, le previsioni meteo, per i prossimi giorni, non prevedono precipitazioni particolari, anche se storicamente i mesi di aprile e maggio portano spesso a fenomeni significativi. Una valutazione più precisa potrà essere fatta fra un paio di mesi, sulla base di quante piogge si saranno verificate in primavera».

Il comunicato prosegue: «Va detto, inoltre, che molti bacini di soccorso, come ad esempio quelli della Val di Non, sono attualmente pieni a causa delle forti precipitazioni di fine ottobre, primi di novembre 2018. Anche il lago artificiale di Santa Giustina presenta, attualmente, un livello medio. Non desta preoccupazione nemmeno la situazione degli acquedotti comunali. Infine, va rilevato che l’Autorità di Distretto idrografico delle Alpi Orientali evidenzia uno stato di “severità idrica bassa”, ovvero con valori ancora riportabili a condizioni medie, ma con un trend legato all’ultimo periodo secco ed ai limitati quantitativi nivali in quota, che giustifica una particolare attenzione all’evoluzione della situazione».

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