Trento, musica nei locali: regolamento da rivedere

di Lorenzo Basso

Il regolamento sulla musica nei locali e in strada potrebbe essere rivisto: è allo studio da parte dell'amministrazione comunale di Trento una riforma delle normative, con il proposito di portare nel capoluogo alcune delle più riuscite esperienze nazionali ed internazionale, favorendo e valorizzando artisti e musicisti. Lo ha reso noto, in occasione dell'incontro organizzato da Futura 2018, l'assessore comunale alla cultura Corrado Bungaro, parlando dell'opportunità di rivedere alcune disposizioni particolarmente restrittive - soprattutto per quanto concerne la musica suonata nelle strade del centro storico - e di studiare delle forme di compromesso per offrire ai giovani ed agli appassionati degli svaghi serali e notturni di carattere culturale nel rispetto del diritto al riposo della cittadinanza. L'intento è quello di creare, per la musica nei locali pubblici, una differenziazione per fasce urbane, con orari distinti a seconda delle aree e regole differenti per le zone densamente popolate e quelle più isolate. 

«Per la musica nei locali - ha precisato Bungaro - non si tratta di iniziare da zero, in quanto una buona parte dell'operazione di ascolto è già stata fatta, ma di cercare di creare nuove regole che pongano la nostra città allo stesso livello di altri capoluoghi. Ovviamente, si cercherà una soluzione compatibile con le diverse zone, nel tentativo non semplice di tutelare il diritto al riposo e quello allo svago. Tuttavia, dobbiamo renderci conto tutti che viviamo in una città profondamente mutata, divenuta un polo universitario conosciuto ed in grado di attirare nuove persone. Non si può più ragionare pensando che le cose restino ferme a 20 anni fa». 

Sul versante della musica di strada, invece, l'obiettivo primario è quello di togliere una volta per tutte i cartelli con indicate le zone in cui gli artisti si possono esibire, adottando invece procedure simili a quelle messe in campo con successo da altre città italiane ed europee. «Trovo i cartelli - ha concluso Bungaro - contrari alla dignità degli artisti, con posizioni spesso imbarazzanti in mezzo al traffico cittadino. I nostri concittadini negli ultimi mesi hanno potuto constatare la bellezza degli spettacoli nelle vie più centrali, magari di quartetti d'archi o giovani musicisti europei. Dobbiamo ora trovare il modo di regolamentare il fenomeno, come hanno fatto a Venezia o a Ferrara, dove gli artisti possono presentare una semplice domanda in Comune».

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