Fontana del Nettuno «amputata»: in piazza Duomo l'ombra dei vandali

Sopralluogo degli agenti della polizia locale nel pomeriggio di ieri in piazza Duomo a Trento, dove è stata segnalata l’asportazione di parte di una delle statue della fontana del Nettuno: a mancare, in particolare, è il ginocchio delle zampe anteriori di uno dei cavalli rampanti che reggono le statue dalle quali zampillano alcuni dei getti d’acqua.

Gli agenti della polizia locale sono intervenuti dopo che, in mattinata, l’anomalia era stata segnalata da un residente, che aveva informato del fatto anche la consigliera della Lega della circoscrizione Centro storico Piedicastello Martina Loss - in predicato di entrare anche in Consiglio comunale dopo l’elezione in Consiglio provinciale di Devid Moranduzzo - che ha denunciato il fatto.

Si teme, purtroppo, che possa trattarsi dell’ennesimo atto di vandalismo ai danni dell’opera del Settecento, anche se solo nella giornata di oggi si potrà capire se, invece, il pezzo mancante non sia stato rimosso per essere sottoposto ad interventi conservativi, dato che proprio nei giorni scorsi il flusso d’acqua della fontana era stato interrotto in vista di operazioni di verifica sullo stato della vasca e delle statue che la ornano.

«Da tempo abbiamo chiesto - purtroppo vanamente, fino a questo momento - che venga garantita maggiore attenzione a quello che senza dubbio è uno dei gioielli del patrimonio della nostra città», ha spiegato Martina Loss: «Già nel 2015 avevamo posto l’attenzione sullo stato di degrado in cui versa la fontana e sull’importanza non solo di provvedere ad un percorso di restauro, ma anche ad attivare elementi di invito al rispetto di questo solenne pezzo di storia. Eppure, sia il consiglio di circoscrizione che quello comunale, in questi anni non hanno reputato utile proteggere questo monumento che risale alla seconda metà del 1700, bocciando i documenti presentati. Crediamo sia indispensabile attivarsi con tempestività per il restauro della fontana e si mettano in atto tutte le azioni di tutela consentite, perché l’opera torni ad essere quel gioiello di scultura ed ingegneria dell’acqua che la storia ci ha consegnato tutelato e protetto nella maniera adeguata».

In proposito, data la fragilità della struttura ed il suo valore storico, artistico ed architettonico, la Lega aveva proposto di ripristinare la posa dei pilastrini e delle catenelle che un tempo proteggevano la fontana da accessi indiscriminati, contribuendo a limitarne l’esposizione al rischio di possibili danni frutto di azioni deliberate ma anche di disattenzioni e imprudenze.

Se la natura vandalica dell’asportazione venisse confermata, si tratterebbe purtroppo del secondo caso nel giro di pochi mesi: già nell’aprile scorso un’altra delle statue aveva subito danneggiamenti, con il vaso retto da uno dei tritoni che era stato tranciato di netto, assieme alla canna per lo spruzzo del getto d’acqua che sgorgava proprio dal vaso.

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