Il sindaco Andreatta sta con Salvini: «Più polizia»

di Andrea Bergamo

Sul tema della sicurezza nella città di Trento, il sindaco Alessandro Andreatta sta con il leader della Lega Matteo Salvini. Il vicepremier del governo gialloverde ha espresso ieri su queste pagine la volontà di incontrare il primo cittadino con l’obiettivo di risolvere le problematiche che attanagliano il territorio: «Non ho ricevuto ancora nessuna telefonata, ma naturalmente sono disponibile a programmare questo incontro - afferma il sindaco -. Mi trovo in sintonia con Salvini: il tema della sicurezza va affrontato in modo logico e coerente. Lui stesso fa capire che l’esercito non è la soluzione giusta, ma apre sul potenziamento delle forze di polizia. Questa, tra l’altro, è la posizione dell’intero consiglio comunale che ha votato diversi ordini del giorno per guardare in questa direzione».

A tal proposito, il ministro dell’Interno ha annunciato che entro febbraio 2.000 poliziotti saranno assegnati in tutta Italia «con un occhio di riguardo per le città capoluogo con maggiori criticità». Oggi Salvini apre anche sul potenziamento della polizia locale: «Il sindaco di Verona - spiega il titolare del Viminale - ha proposto che una parte degli avanzi di bilancio pari al 10% venga reinvestito in sicurezza anche per l’assunzione di nuovi vigili. Con la prossima manovra economica vedremo di inserire la possibilità di risbloccare le assunzioni per gli agenti». Una deroga che agevolerebbe evidentemente i Comuni virtuosi.

«Valuteremo attentamente questa possibilità - commenta il primo cittadino di Trento -. Noi siamo comunque arrivati in anticipo, perché dei 14 vigili che assumeremo secondo il bando pubblicato a fine luglio, soltanto 3 saranno pagati dal Comune, mentre il resto della spesa sarà sostenuto dalla Provincia.

Andreatta contesta invece con forza alcune delle valutazioni politiche del numero uno del Carroccio: «Alcune cose che ha detto mi hanno irritato come sindaco e come garante della coalizione a Palazzo Thun. Non posso accettare che nei miei confronti e della giunta si parli di una logica degli “amici degli amici”: respingo anche questo suo voler aprire cassetti, porte e finestre: faccia pure, ma una cosa di cui vado orgoglioso è proprio la trasparenza. A Trento si può fare semmai la critica opposta, tanto che siamo trasparenti a tal punto da apparire ingenui».

Il sindaco di Trento si dive poi «incuriosito» rispetto alla necessità evidenziata da Salvini di migliorare le infrastrutture per favorire il turismo in Trentino: «Quando il ministro frequentava le scuole medie, noi stavamo progettando la strada di fondovalle della Val di Fiemme, poi sono arrivate le circonvallazioni di Predazzo e Moena». Per quanto riguarda invece Trento «negli ultimi 20 anni sono state sistemate le quattro direzioni di marcia, dal Bus del Vela alla galleria di Martignano, dalla tangenziale verso la Val di Non alla circonvallazione di Mattarello». Così Andreatta sospira: «Dobbiamo sempre migliorarci, ma forse non siamo messi poi così male. Forse Salvini non è molto aggiornato».

È evidente che il sindaco del capoluogo guardi con apprensione alle prossime elezioni: «Del centrodestra conosciamo il candidato presidente, ma non il progetto politico. Per quanto riguarda la nostra coalizione, spero che il centrosinistra possa chiamarsi ancora autonomista e che presto possa presentare il suo programma». Per quanto riguarda la presenza del Patt assieme a Pd e Upt «è bene che la discussione avvenga all’interno dei partiti. Possibili ripercussioni nei Comuni? Quella del centrosnistra autonomista è stata un’alleanza strategica in più municipalità del Trentino, da Lavis ad Ala. La nostra è un’alleanza strategica e non tattica. Andiamo avanti, al di là delle persone».

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