Zia della badante a processo per un «regalo» di 20mila euro

Avrebbero approfittato dello stato di infermità mentale di un’anziana donna di Trento due cittadine ucraine a processo per circonvenzione di incapace, ma giudicate separatamente.
Il fatto contestato risale al gennaio del 2016. A far scattare gli accertamenti è stato il tentativo di incassare un assegno da 20 mila euro tratto sul conto corrente dell’anziana donna e da lei firmato senza rendersi conto che stava «regalando» una cifra importante. Per fortuna della donna la transazione non andava a buon fine perché sul conto corrente non c’erano abbastanza soldi. Nei guai sono finite la badante ucraina (giudicata separatamente) e la zia di quest’ultima (il processo a suo carico venerdì è stato rinviato). L’imputata è accusata di aver tentato di procurarsi un illecito profitto «abusando dello stato di infermità o di deficienza psichica della persona offesa inducendola a compiere un atto avente effetto giuridico per lei dannoso». La donna sarebbe stata indotta a firmare l’assegno cosegnando il titolo di credito all’imputata. In caso di condanna l’imputata rischia da 2 a 6 anni di reclusione.

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