Bonmassar e Sebastiani, dal Tibet: «Stiamo bene»

Adriano Bonmassar e Romano Sebastiani, bloccati nei giorni da una bufera sullo Shisha Pangma in Tibet, ieri sono riusciti a mettersi in contatto con le mogli attraverso i loro cellulari. I due alpinisti trentini, che hanno tentato la scalata alla quattordicesima montagna più alta della terra (8.027 metri), erano stati costretti a fermarsi a 7mila metri a causa dell neve e del vento.

Dopo quattro giorni di silenzio, alle 5.40 di mercoledì erano tornati al campo base e attraverso un satellitare hanno comunicato con le loro famiglie. Ieri sono riusciti nuovamente a chiamare le mogli, ma con i loro cellulari attraverso la rete wi-fi, utilizzando Whatsapp. «Ho subito chiesto notizie sulla sua salute e Romano mi ha rassicurato - spiega Amalia, moglie di Romano Sebastiani - Mi ha detto che sta bene e si sentiva dalla voce che era così. La comunicazione era disturbata e ho capito che si trovava in un paese vicino al confine».

«Sono sulla via del ritorno, verso Katmandu - aggiunge Cinzia, moglie di Adriano Bonmassar - Ho sentito Adriano sereno, ma non gli ho chiesto nulla di quanto accaduto: evidentemente hanno saputo gestire bene la situazione, da alpinisti. Ma è stato proprio mio marito a dirmi che mi racconterà tutto quando tornerà a casa. È comprensibile: saranno sicuramente stanchi. Sono partiti il 6 aprile e hanno dovuto sopportare cattive condizioni meteo. L’importante è che stiano bene». Martedì sera i due alpinisti trentini torneranno in Italia.

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