Stagione invernale record La neve porta il Trentino al top
Neve naturale, fresca e abbondante. Paesaggio imbiancato come non si vedeva da anni. Turismo montano riscoperto da molti, complici l’onda lunga delle insicurezze nei viaggi a lungo raggio a causa della paura del terrorismo e dell’instabilità politica di molte mete extraeuropee.
Un mix di fattori che porta a profilare la stagione invernale che si sta chiudendo come un’annata da record per il nostro turismo. Un coro di soddisfazione si leva da parte degli operatori turistici di tutto il Trentino, dalle località di fama internazionale a quelle più piccole, dagli impiantisti agli albergatori. «Abbiamo avuto il febbraio migliore di sempre - esordisce Andrea Weiss , direttore dell’Apt di Fassa - e a gennaio abbiamo registrato incrementi di presenze in doppia cifra. La neve ci ha regalato un inverno normale. Ci aspettavamo un po’ più di sole adesso, in marzo. Lo sci alpino sostiene non solo il settore ricettivo, ma il mondo degli impianti, dei noleggi, le scuole sci. Dobbiamo aprirci sempre di più ai mercati esteri, che per noi ora rappresentano il 60% del fatturato e a gennaio sono cresciuti dell’11.7%».
Dalla vicina Val di Fiemme la conferma. Bruno Felicetti , direttore Apt: «Presenze e arrivi hanno fatto registrare finora un +8% sull’anno scorso, già buono nonostante la poca neve naturale. Grande richiesta di famiglie e coppie italiane (soprattutto lombarde, venete e emiliane) sui week-end. Il 90% del mercato è rappresentato dallo sci alpino, il resto dal fondo. C’è stato un recupero del turismo russo. Polonia, Repubblica Ceca e Germania i primi tre mercati stranieri». Non usa mezzi termini la direttrice dell’Apt dell’Alpe Cimbra (Folgaria, Lavarone, Luserna), Daniela Vecchiato: «Per noi questa è la miglior stagione di sempre. Sia sul fronte ricettivo che degli impianti. Quello italiano resta il primo mercato, ma per poco. In crescita il Regno Unito, settimane bianche con grandi protagonisti sciatori polacchi e cechi».
Il target di turisti stranieri è quello più stakanovista delle piste. Spiega Luca D’Angelo , direttore dell’Apt Paganella: «I turisti dal Centro-est Europa sciano otto ore al giorno. Gli italiani, che per noi sono la principale fetta di mercato, soprattutto con le famiglie, salgono in quota anche solo per il sole, per lo snow park o per mangiare al rifugio. Essendo vicini all’asse dei mercatini di Natale, siamo già partiti benissimo con dicembre. Anche per noi sarà probabilmente la migliore stagione di sempre, con un +10% di presenze a dicembre e un +8 a gennaio».
Stagione da record anche a Campiglio: «Nonostante le bizze di questi primi dodici giorni di marzo - osserva Francesco Bosco , direttore generale delle Funivie Campiglio - per noi è un ulteriore record sull’ottimo 2017, con un segno più dell’8-9% sia sui primi ingressi che sul fatturato».
Ancora più marcato l’incremento positivo dell’inverno 2017/2018 nell’ambito di Primiero-San Martino-Rolle. «Registriamo un +20% sia lo scorso dicembre che lo scorso gennaio. A febbraio - rileva il direttore dell’Apt Manuel Corso - il dato quasi definitivo ci dice +16%. Una stagione ottima per l’alberghiero e l’extralberghiero. Gennaio il mese degli stranieri (Polonia e Rep. Ceca), in marzo tanti tedeschi».
Cristian Gasperi è il direttore generale delle Funivie Folgarida-Marilleva: «La stagione da subito si è presentata come la migliore di sempre. Dal ponte dell’Immacolata in poi. Un Natale da tutto esaurito con gli italiani, flussi importanti dalla Croazia dopo l’Epifania, per tutto gennaio. Per incassi e arrivi siamo a +10% rispetto all’anno scorso. Abbiamo avuto il dicembre, gennaio e febbraio migliori nella storia della nostra società».
Passo Brocon nel Lagorai è una meta apprezzata dagli sciatori del Nord-est: «Bassano, Vicenza, Feltre, Treviso, Conegliano, Mestre, Pordenone le città di origine della nostra clientela - spiega Domiziano Paterno , vicepresidente di Funivie Lagorai - e questa è sicuramente la miglior stagione da quando gestiamo la località, ovvero dal 2005. Un successo di questa portata ci fa pensare che ampliare gli impianti e potenziare l’offerta ricettiva potrebbe davvero valere la pena».
«Stagione ottima - conclude Gianni Battaiola, presidente dell’Associazione Albergatori - ma serve valutare anche la redditività, compromessa sempre più dagli alti costi fiscali, dell’energia, degli acquisti. Il prezzo, nel mondo globalizzato, lo fa la domanda, non l’albergatore. Sicuramente chi rinnova viene sempre premiato».