Addio buste verdi La multa via Pec

Addio, o quasi, al brivido di fronte alla temuta raccomandata verde. Niente postino, niente code all'ufficio postale per ritirare la raccomandata e scoprire in quale infrazione si è incappati. 
I verbali di violazione del Codice della strada, infatti, saranno consegnati via Pec, dunque attraverso la posta elettronica certificata. La novità - una piccola rivoluzione per gli automobilista - è prevista dal decreto del Ministero dell'Interno pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il 18 dicembre scorso, cui è seguita, il 20 febbraio scorso, una circolare ministeriale che ne chiarisce i criteri di attuazione. Diciamo subito che i punti da chiarire sono più di uno, a partire dall'effettiva data in cui entra in vigore, che alcuni hanno fissato lo scorso febbraio. E per chi non ha una Pec? Niente paura: gli organi di polizia potranno continuare a fare le notifiche con atti cartacei, come avviene adesso.  

La novità principale introdotta dal decreto - che risponde ad una logica di risparmio sulle spese di notifica - riguarda l'obbligo di utilizzare in via prioritaria la Pec qualora il soggetto ne sia dotato. Va detto che in provincia, già adesso, attraverso Trentino Riscossioni, le sanzioni della polizia locale vengono notificate attraverso posta elettronica certificata alle persone giuridiche (le imprese hanno l'obbligo di presentare una Pec alla Camera di Commercio). Una modalità di notifica che, come detto, sarà estesa a tutti gli automobilisti: in questo modo i cittadini potranno risparmiare almeno una parte delle spese che si aggiungono alla sanzione da pagare. Quando il sistema sarà a regime gli agenti accertatori dovranno per prima cosa verificare se il trasgressore abbia un indirizzo Pec. E qui si apre una seconda questione.

Il controllo - prevede la norma - potrà essere fatto «nei pubblici elenchi» cui l'organo di polizia «abbia accesso». Se nel caso dei professionisti e delle imprese l'operazione risulta facile, più complessa appare la verifica nel caso dei cittadini comuni. Come è possibile verificare se l'automobilista abbia la Pec o se l'indirizzo fornito dal trasgressore sia valido? La soluzione si chiama «anagrafe digitale». Il tempo perché questo registro elettronico venga ultimato è il gennaio 2019, ovvero un anno dall'entrata in vigore di alcune modifiche che sono state apportate alla legge che ha istituito le notifiche Pec del 2013. Ma i tempi potrebbero anche essere più lunghi. 

Dal postino con busta verde alla posta elettronica. Chi ha una Pec farà bene a tenere d'occhio le missive. L'atto di notifica, infatti, si considererà inviato nel momento in cui il sistema genera la ricevuta di accettazione e notificato nel momento in cui viene generata la ricevuta di avvenuta consegna completa del messaggio. L'email quindi risulterà consegnata anche se l'automobilista non l'ha ancora visualizzata o aperta.Se invece l'invio non va a buon fine, il sistema genera un «avviso di mancata consegna». La norma prevede che, se ciò avviene per «cause imputabili al destinatario» (ad esempio se la casella di posta non è più attiva), l'ufficio stampa il messaggio, gli allegati, la ricevuta di accettazione e l'avviso di mancata consegna e li notifica con la normale procedura prevista per gli atti cartacei. Con il conseguente addebito delle spese di notifica, come avviene anche adesso.

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