Luisa Zappini a rischio licenziamento La giunta avvia procedimento disciplinare

La giunta provinciale ha avviato il procedimento disciplinare nei confronti di Luisa Zappini, a seguito dell’apertura di un’indagine per il presunto utilizzo irregolare dei permessi di assistenza previsti dalla legge 104. Ma lo ha sospeso in attesa che si arrivi a una sentenza definitiva nell’ambito del procedimento penale verso l’ex direttrice della Centrale unica per l’emergenza, dove arrivano e vengono gestite le chiamate al numero unico di emergenza 112.

Se si arriverà a una condanna per truffa, la Provincia sarà probabilmente chiamata a licenziare Luisa Zappini.

Se, invece, la dipendente provinciale sarà dichiarata innocente, ecco che il suo lavoro nell’amministrazione pubblica continuerà e non ci sarà una rescissione del rapporto.

A mettere in atto l’avvio della procedura disciplinare, come prevede la legge e la contrattazione collettiva in materia di dipendenti provinciali, è stata la giunta con una delibera secretata a firma del presidente Ugo Rossi. Per tutelare la privacy di Luisa Zappini la giunta ha scelto tale modalità.

La decisione è stata comunque comunicata alla diretta interessata nel periodo passato dalla decisione della giunta (e prima ancora delle strutture provinciali collegate al Dipartimento personale) e la giornata di ieri. Ora occorrerà attendere la conclusione del procedimento penale prima, in terzo grado, ossia in via definitiva, prima che la Provincia possa decidere senza dubbi sul futuro rapporto con Luisa Zappini.

La quale, dopo la conclusione del periodo di ferie che si è presa in questa fase non facile della sua vita, dovrebbe essere ricollocata in una struttura diversa da quella di cui aveva assunto la responsabilità, ossia la Centrale unica per l’emergenza. Probabilmente, viste le sue competenze di tipo infermieristico, la Provincia potrebbe pensare di collocarla in una delle attività coordinate dall’Azienda sanitaria, a partire dall’Ospedale Santa Chiara.

Se l’accusa parla di uso non corretto della 104, da parte di Luisa Zappini la versione dei fatti che arriva à diversa. Tramite l’avvocato Nicola Stolfi, nei giorni scorsi la dipendente provinciale ha fatto pervenire sia alla Procura che alla Provincia la sua memoria difensiva con la sua versione dei fatti.

Nel merito delle accuse di aver utilizzato i giorni previsti dalla Legge 104 per andare in vacanza alle Maldive nel 2015 il legale aveva puntualizzato che si era trattato di una disattenzione, considerato il numero di ferie che Luisa Zappini aveva a disposizione e del limitato numero di giorni di permesso previsti dalla legge 104 che ogni anno sono stati utilizzati dalla stessa. Si parla di 6 giorni su 36 nel 2015, 8 nel 2016 e 6 e 4 ore nel 2017. Nel 2015, inoltre, aveva ferie residue del 2014 e quindi con quelle poteva andare via senza intaccare le ferie 2015, aveva spiegato l’avvocato.

La procedura disciplinare avviata dalla Provincia nei confronti della dipendente è regolato dal capitolo sul rapporto tra procedimento disciplinare e procedimento penale del contratto provinciale dei dipendenti. «Nel caso vengano commessi in servizio gravi fatti illeciti di rilevanza penale, l’Amministrazione inizia il procedimento disciplinare ed inoltra la denuncia penale. Il procedimento disciplinare rimane tuttavia sospeso fino alla sentenza definitiva» si legge nel testo del contratto.

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