Movimento 5 Stelle contro aperture domenicali e festive Fraccaro: «Senatori trentini votino sì alla proposta»

Il tema è da mesi, anzi da anni, molto sentito. Aperture la domenica e nei giorni festivi di negozi e centri commerciali, sì o no? E se sì, con quali garanzie per i lavoratori. Il dibattito è sempre molto acceso e nelle ultime ore, complici anche le domeniche d'oro e lo shopping natalizio, è tornato alla ribalta. Il Movimento 5 Stelle si è schierato nettamente contro le liberalizzazioni e a favore di domeniche e festivi a serrande chiuse. La questione è diventata anche trentina, visto l'appello del deputato Riccardo Fraccaro ai senatori regionali: «Approvate la proposta di legge, daremo serenità alle famiglie italiane».

L'APPELLO DI FRACCARO

«Le aperture domenicali e festive di negozi e centri commerciali non creano profitto, ma hanno pesanti conseguenze sociali su migliaia di lavoratori e sulle loro famiglie. Prima dello scioglimento della legislatura, invito tutti i senatori trentini e altoatesini ad approvare la proposta di legge del M5S già votata alla Camera. Affossando al Senato il ddl Richetti, i partiti hanno fatto capire chiaramente di volersi tenere stretto il vitalizio, almeno non perdano l’occasione di approvare una legge concreta in grado di dare serenità alle famiglie italiane». Lo dichiara il deputato M5S eletto in Trentino Alto Adige Riccardo Fraccaro, che rivolge un appello ai senatori della regione perché chiedano di approvare la proposta di legge a prima firma Michele Dell’Orco sulla regolamentazione delle aperture festive prima dello scioglimento della legislatura.

«Si tratta – spiega Fraccaro – di una legge che darebbe risposta alle richieste non solo dei cittadini ma anche delle istituzioni della nostra regione: la recente mozione approvata dal consiglio provinciale di Bolzano è uno dei tanti esempi. Le liberalizzazioni selvagge di Monti e dei decreti Bersani hanno fallito. Hanno spalmato su sette giorni lo stesso incasso che i negozi facevano prima in sei. A fronte di nessun beneficio economico, le conseguenze sociali sono state disastrose. I negozi sempre aperti dal lunedì alla domenica hanno massacrato le famiglie di negozianti e dipendenti, che non si riposano più. Accanto al problema del riposo, c’è anche quello della concorrenza: una grande catena o multinazionale può affrontare i costi delle aperture festive, i piccoli esercenti no.

Il nostro disegno di legge, già approvato alla Camera dei Deputati all’unanimità, dice una cosa molto semplice: tutte le famiglie hanno diritto al riposo, anche quelle che posseggono o gestiscono esercizi commerciali. La proposta prevede che su dodici giorni festivi all’anno sei siano di chiusura e vengano contrattati fra associazioni di categoria e Comuni, e garantisce che il 25% degli esercizi commerciali a rotazione resti aperto: rispetto alle nostre richieste iniziali è già una mediazione. I nostri senatori la approvino e dimostrino in questo modo di pensare anche agli interessi dei piccoli esercenti e dei lavoratori e non solo a quelli dei grandi gruppi commerciali».

LA POSIZIONE DEI 5 STELLE 

"Saranno molti i lavoratori, spesso genitori con figli piccoli, a passare Natale, Santo Stefano e l'Epifania, sul posto di lavoro, magari dentro ad un centro commerciale, invece che in famiglia e con i loro bambini. Questo segno di inciviltà si ripete purtroppo tutte le feste e tutte le domeniche da quando il professor Monti, pensando di far bene all'economia, ha liberalizzato selvaggiamente gli orari commerciali, portando le aperture dei negozi a 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, feste incluse. Le liberalizzazioni, ormai lo sappiamo, complessivamente non hanno portato i benefici economici sperati, la crisi del commercio è ancora forte, eppure quella legge è ancora lì a far danni". Lo afferma, in un post sul blog di Beppe Grillo, il deputato M5S Michele Dell'Orco.   

"Nel 2015 la Corte di Cassazione ha ribadito che il lavoro festivo non può essere un obbligo, tuttavia sappiamo bene che il lavoratore è la parte debole e spesso non si trova nelle condizioni di poter dire no. Ad inizio legislatura, il MoVimento 5 Stelle aveva presentato in Parlamento una legge sugli orari commerciali a mia prima firma per tentare di mettere le cose a posto e riportare il nostro Paese sulla retta via. Dopo un percorso faticoso di oltre un anno e tante battaglie in aula e in commissione la proposta è stata approvata alla Camera in un testo unico. Il testo approvato all'unanimità alla Camera non abolisce le liberalizzazioni, ma contiene alcune importanti misure per il piccolo commerciante in crisi", spiega Dell'Orco che conclude: "Ora il testo è in discussione al Senato e sembrerebbe dar fastidio alle lobby della grande distribuzione del commercio che, con la complicità di Scelta Civica, Pd e Forza Italia tengono il testo bloccato dal 26 settembre 2014 con l'intento di affossare la proposta. Approvare la legge prima della fine legislatura si può, anche perchè è giusto che il Parlamento lavori anche a Natale approvando leggi che dimostrano una concreta vicinanza della politica ai cittadini".

comments powered by Disqus