Itea, crediti per 7 milioni ma la Provincia cancella la penale

di Franco Gottardi

Più di mille inquilini debitori per un credito complessivo superiore ai 2 milioni, a cui si aggiungono altri 5 milioni di debiti pregressi. È il macigno che Itea spa si trascina nel proprio bilancio in termini di canoni di locazione non pagati. Questi e altri dati sono contenuti nelle risposte a un'articolata interrogazione di Claudio Cia, consigliere di Agire per il Trentino.

Per la precisione a fronte di 10.661 alloggi gestiti dall'Istituto per l'edilizia abitativa i locatari con contratto ancora in essere che hanno un debito pari ad almeno tre mensilità sono ben 1.086, quasi il 10% del totale. I crediti complessivi maturati verso inquilini ed ex al 30 settembre scorso ammontava a 7.047.889,75 euro tra canoni, spese condominiali e altre spese accessorie. Una cifra enorme che in parte è «gonfiata» dalla previsione di una penale pari al 30% del canone mensile applicata a chi non paga da tre mesi o più. Ora però la giunta provinciale ha deciso di cambiare rotta e nella prossima legge finanziaria ha inserito un articolo che elimina questa penale. «La logica è che nella stragrande maggioranza dei casi chi non paga si trova in situazione di reale difficoltà - spiega Daldoss - e quindi aggiungere una multa rischia di diventare un inutile accanimento. Meglio cercare di andare incontro a queste famiglie concedendo un rientro a rate. Perché se è vero che non dobbiamo far passare il messaggio che anche se non si paga non succede niente è vero anche che facciamo affitto sociale e non siamo un'agenzia immobiliare».

Più carota che bastone insomma. Ma la crisi morde, le difficoltà e i casi di morosità negli anni sono in aumento e con essi anche i procedimenti di revoca dell'alloggio. L'anno scorso ne sono stati avviati ben 370, più di uno al giorno, e nei primi mesi di quest'anno siamo già a 253; le revoche formalmente adottate sono state 124 l'anno scorso e 101 nei primi mesi di quest'anno ma gli sfratti poi realmente eseguiti sono molti meno: 23 l'anno scorso e 10 quest'anno.

Nonostante crisi e difficoltà economiche però l'assessore disegna un quadro positivo della gestione e soprattutto della convivenza all'interno dei complessi Itea. «Negli ultimi anni la società ha fatto un ottimo lavoro da questo punto di vista - spiega. - È stato aperto uno sportello di ascolto per i problemi di convivenza che permette di instaurare un dialogo che porta a risolvere i problemi. Inoltre è stata avviata un'operazione di trasparenza e chiarezza sui conti, con dati molto chiari e leggibili che permettono agli inquilini di capire».

Tra i maggiori debitori di Itea ci sono alcuni locatari di esercizi commerciali che per anni non hanno versato la loro quota. In particolare uno di loro deve all'Istituto più di 52mila euro e altri due hanno un debito superiode ai 38mila euro.

L'interrogazione di Cia poneva molte altre domande che hanno avuto puntale risposta. Veniamo così a sapere che alla fine di giugno erano 885 gli alloggi Itea non occupati per diversi motivi: in 307 casi perché in fase di ristrutturazione, 176 sono alloggi di prossima consegna, 173 sono appartamenti di risulta in via di assegnazione, 121 sono in fase di cessione o sgombero. Gli alloggi che Itea ha messo a disposizione per i programmi di accoglienza profughi sono 28 con un canone mensile medio di 140,72 euro. Quelli privi di barriere architettoniche sono 649, pari al 6% del totale e dunque in numero superiore al limite di legge del 5%. Le richieste di adattamento di abitazioni connesse alla presenza di disabili sono state 167 e ne sono state accolte 103. Negli ultimi 11 anni Itea ha speso per la manutenzione straordinaria degli alloggi quasi 92 milioni di euro. Per quanto riguarda infine la cosiddetta «Nave» di via San Pio X, l'edificio da anni abbandonato, l'orientamento è sempre quello di ristrutturarlo e si stanno valutando alcune esigenze di spazi emerrse nel confronto con Comune e Circoscrizione, ma non c'è ancora una decisione definitiva.

 

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