Ladro seriale di portafogli incastrato dalla Finanza

Il Gruppo di Trento della Guardia di finanza ha scovato e denunciato un ladro seriale di portafogli. Al responsabile dei furti gli investigatori sono arrivati incrociando le immagini delle telecamere di sicurezza in occasione di due diversi furti commessi in città, in una banca e presso gli uffici dell’Agenzia delle entrate.

Dai video si è scoperto che una persona era presente negli uffici in entrambe le occasioni. Il fotogramma con l’immagine del presunto ladro è stata poi diramato a tutte le forze dell’ordine. Nei giorni scorsi il soggetto - un toscano di 32 anni - è stato arrestato dagli uomini del Commissariato di Rovereto in esecuzione di un ordine di custodia cautelare per altri furti simili commessi nel basso Trentino.

Le indagini della Finanza sono partite dalla denuncia, presentata il 18 ottobre scorso, da un funzionario di banca. L’uomo lamentava che ignoti gli avevano rubato il portafoglio approfittando di una sua breve assenza dall’ufficio. Senza ulteriori elementi, scovare il responsabile era come cercare un ago in un pagliaio.

I finanzieri, però, hanno rapidamente imboccato la pista giusta  perché un altro furto analogo era stato commesso poco prima ai danni di un dipendente dell’Agenzia delle entrate di Trento. Acquisite le immagini delle telecamere di sicurezza, si è scoperto che in entrambi i casi appariva un uomo che rimaneva in attesa nella sala centrale per alcuni minuti. Poi in pochi secondi, come se avesse individuato la sua preda, usciva dal campo visivo delle telecamere per rientrare dopo pochi secondi guadagnando in fretta e furia la porta d’uscita. Il soggetto colpiva sempre nelle stesse fasce orarie, preferibilmente di lunedì o martedì, approfittando di momenti di affollamento.

Ma il giovane non è sfuggito all’attenzione degli investigatori che, dopo l’arresto operato dal commissariato di Rovereto (ne abbiamo già scritto nei giorni scorsi), lo hanno denunciato quale responsabile dei due furti, in banca e all’Agenzia delle entrate.

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