Il dolore immenso dei genitori Dubbi ma senza incolpare nessuno

di Sergio Damiani

La malaria, una malattia tropicale terribile che ogni anno nel Sud del mondo miete migliaia di vittime, si è portata via la piccola Sofia Zago.

Ma la bimba, con mamma Francesca e papà Marco, viveva a Piedicastello, a migliaia di chilometri dai luoghi dove la zanzara infetta semina la morte.

«Non sappiamo come possa essere accaduto - ci racconta la mamma, appena rientrata dall'ospedale di Brescia - noi non siamo mai stati in paesi a rischio. Per un caso terribile e una serie di strane circostanze, la malattia ha colpito la nostra bambina e non le ha lasciato scampo».

Come il contagio mortale, attraverso la puntura della zanzara, possa essere avvenuto, saranno le autorità sanitarie a stabilirlo. Ci sono però dei punti fermi.

La famiglia Zago aveva prenotato ad agosto due settimane di vacanza in un campeggio di Bibione. Durante il soggiorno la bambina era stata male.

«Il 13 di agosto - ricorda la madre - nostra figlia è stata ricoverata all'ospedale di Portogruaro per una forma di diabete. Tre giorni dopo è stata trasferita in Pediatria al Santa Chiara di Trento dove, abbiamo saputo poi, proprio in quei giorni erano ricoverati per malaria dei bambini africani». Il dubbio, legittimo, è che il contagio possa essere avvenuto lì.

Il dolore, immenso, della famiglia Zago è composto. Mamma Francesca non dà colpe a nessuno: «Sofia - racconta - ha iniziato a stare male lunedì della scorsa settimana. Sembrava solo un febbrone estivo».

Certo nessuno poteva immaginare che quelli fossero i sintomi di una malattia tropicale. Ma la febbre non calava. Anche l'antibiotico pareva non dare gli effetti sperati: «Quando sabato Sofia ha perso conoscenza dopo aver vomitato, siamo corsi al pronto soccorso. In ospedale sono stati bravissimi a capire subito che si trattava di un caso di malaria e hanno trasferito nostra figlia a Brescia, dove hanno un reparto specializzato».

Malaria è una parola che mai i genitori di Sofia Zago, reduci da una vacanza a Bibione e non dai Tropici, avrebbero immaginato di sentire. Per due giorni hanno lottato con la loro bimba per vincere l'infezione, ma ieri mattina la malattia ha avuto il sopravvento. Resta lo strazio immenso per il sorriso di Sofia che si è spento all'improvviso.

«Ora - dicono i genitori - chiediamo solo rispetto per il nostro dolore. Lasciateci salutare per l'ultima volta la nostra bambina».

comments powered by Disqus