Scuola, 342 assunzioni Istruzione, numeri trentini

di Denise Rocca

Quest'anno la Provincia di Trento ha immesso in ruolo 342 insegnanti precari. L'ultimo concorso per coprire i posti vacanti quello di pochi giorni fa per le cattedre di lingua alle scuole primarie, per 50 posti di inglese e 15 di tedesco.

Questi saranno tutti assegnati: le graduatorie sono già disponibili, ma la conferma ufficiale per i 65 aspiranti docenti di ruolo arriverà lunedì. Sono tanti e diversi, accumulati in anni di cambiamenti ad ogni suono di campanella i precari nel mondo della scuola, eppure ci sarebbero anche dei posti disponibili per i quali non si trovano insegnanti.

È il caso per esempio di 35 posti di ruolo in sostegno per le scuole medie che erano liberi quest'anno, rimasti tutti vacanti.

«Si prova ad indirizzare i giovani che aspirano ad insegnare - spiega Cinzia Mazzacca, sindacalista di Flc Cgil - ma è sempre difficile in un mondo come questo dare un percorso chiaro da seguire e per loro portarlo a termine. I continui cambi su come fare per ricoprire un ruolo specifico sono una grande criticità del settore».

Sono 116 le immissioni in ruolo alle scuole superiori, 61 alle medie e 165 (comprese le lingue che saranno ufficializzate lunedì) alla scuola primaria. A rimanere libere per mancanza di docenti nelle graduatorie 6 cattedre di matematica e scienze, ambito per il quale c'erano 23 ruoli in provincia ma se ne sono potuti assegnare solo 17.

Un piccolo miracolo, invece, si è registrato per una cattedra complessa come quella di musica: due posti di strumenti, rispettivamente chitarra e pianoforte, sono stati assegnati grazie all'attivazione di un nuovo corso alle medie di Trento 7 e 5 e di Riva 1 che potrebbe aprire la porta, una volta entrato a regime, a nuove assunzioni nei prossimi anni.

Altri due posti sono stati assegnati per musica a precari storici, rimane invece difficile trovare una cattedra di diritto: ne è stata assegnata una sola ad un docente che aveva sostenuto il concorso nel lontano 1999, con un punteggio accumulato talmente alto da avere certamente alle spalle almeno un ventennio di insegnamento.

Fra le positive eccezioni della tornata di assunzioni anche un ruolo in francese, rarissimo in una regione che ha puntato su inglese e tedesco come lingue straniere principali. Lingue che nel complesso hanno fruttato 112 posti di lavoro a tempo indeterminato nei diversi gradi scolastici.

Altra cattedra che viene assegnata con il contagocce è quella di filosofia e storia, che quest'anno è stata assegnata di ruolo a 5 docenti, anche qui certamente maturi come testimoniano i punteggi oltre la soglia del 200. Si è cercato in maniera prevalente di favorire le immissioni in ruolo riservando a queste il 75% dei posti disponibili e solo il restante 15% alla mobilità professionale, coloro cioè che abilitati e con le carte in regola per materie diverse possono chiedere un cambio di cattedra.

Una proporzione che negli altri anni era sostanzialmente del 50%. Piccoli aggiustamenti per riuscire a rispondere alla richiesta di regolarizzazione che porta a situazioni paradossali di cattedre non assegnate per anni e precari che da decenni insegnano per vedersi riconosciuto il ruolo a pochi mesi dalla pensione. «È necessario premere ancora di più sull'allargamento dell'organico - spiega Mazzacca per Cgil - è l'unica via per ampliare il ventaglio dei diritti a chi è precario da una vita propri per il susseguirsi di contratti a tempo determinato su cattedre che potrebbero invece, ed è questa la nostra richiesta e il nodo centrale della questione, essere trasformate in posti di diritto».

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