Processo Mafia Capitale: la sentenza Vent'anni di reclusione a Carminati, 19 a Buzzi

Il tribunale di Roma ha condannato Salvatore Buzzi a 19 anni di reclusione al termine del processo a mafia capitale.

Per Massimo Carminati la pena è di 20 anni di reclusione.

L’ex capogruppo del Pdl in Comune, Luca Gramazio, è stato condannato a 11 anni di reclusione.

Cade tuttavia l’accusa di associazione mafiosa rivolta a 19 imputati del processo a mafia capitale, tra cui i presunti capi Carminati e Buzzi, nella sentenza emessa dalla decima sezione penale del Tribunale.

Per l’ex capo dell’assemblea Capitolina Mirko Coratti (Pd) la corte ha deciso una pena di 6 anni di reclusione.

Luca Odevaine, ex responsabile del tavolo per i migranti, è stato condannato a 6 anni e 6 mesi.

Undici anni per il presunto braccio destro di Carminati, Ricardo Brugia, 10 per l’ex Ad di Ama Franco Panzironi.

L’ex minisindaco del municipio di Ostia, commissariato per infiltrazione mafiose, Andrea Tassone è stato condannato a 5 anni.

«La lettura della sentenza è un momento importante per Roma, per i romani e gli italiani». È il commento della sindaca Virginia Raggi arrivata nell’aula bunker di Rebibbia per assistere alla lettura della sentenza del processo Mafia Capitale.

Sono in tutto 46 imputati del processo a Mafia Capitale, l'associazione accusata di aver condizionato la politica romana, una banda guidata da l'ex Nar Massimo Carminati e dal ras delle cooperative Salvatore Buzzi.

"Mi condanneranno sicuramente a 28 anni, non ho dubbi. Dopo quello che hanno messo in piedi per tre anni e mezzo, come vuoi che vada?". Lo ha detto Massimo Carminati al fratello Sergio che lo ha incontrato un paio di settimane fa in carcere, secondo quanto riferito da quest'ultimo nell'aula bunker di Rebibbia

L'amministrazione comunale di Roma, capitale di Italia, è stata per anni sotto schiaffo di un clan di stampo mafioso che puntava ad aggiudicarsi appalti e commesse? Un quesito a cui daranno una risposta i giudici della X sezione penale del Tribunale nel giorno della sentenza su Mafia Capitale. Circa venti mesi di processo, centinaia di udienze e una mole di documenti impressionante con migliaia di intercettazioni depositate.

I numeri di un processo che ha segnato la vita politica, amministrativa e giudiziaria degli ultimi anni. Sono quarantasei gli imputati che domani attenderanno la decisione del tribunale presieduto da Rosanna Ianniello. Tra loro i presunti capi dell'organizzazione: l'ex terrorista nero Massimo Carminati e il ras delle cooperative Salvatore Buzzi. 

Per il procuratore capo Giuseppe Pignatone, per l'aggiunto Paolo Ielo e per i sostituti Luca Tescaroli e Giuseppe Cascini, sono loro due i personaggi apicali del clan che poteva contare su una serie di gregari e su un numero considerevole di politici locali che erano, di fatto, al "libro paga" dell'organizzazione.

Ad attendere la pronuncia della corte anche troupe delle tv tedesche, polacche e inglesi. In totale per gli imputati la Procura ha sollecitato condanne per oltre cinque secoli di carcere.

Secondo l'impianto accusatorio i vertici del gruppo potevano contare su una schiera di politici, sia di destra che di sinistra. Tra loro l'ex capogruppo del Pdl in Comune Luca Gramazio, unico politico ancora accusato di concorso in associazione mafiosa, per il quale sono stati chiesti 19 anni e mezzo. Per il presunto braccio destro di Carminati, Riccardo Brugia, anch'egli un passato di estrema destra e rapine, sollecitata la condanna a 25 anni e 10 mesi; 22 anni invece per la cerniera tra Mafia Capitale e il mondo politico-istituzionale, Fabrizio Testa.

Tra le richieste di condanna più alte anche quella a 21 anni per l'ex amministratore delegato di Ama, la municipalizzata dei rifiuti, Franco Panzironi.

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