Infortuni su lavoro, ecco come evitarli

di Lorenzo Basso

Un vademecum per prevenire gli incidenti sul lavoro in un'ottica di genere, per migliorare l'ambiente professionale con un'attenzione particolare alle diverse esigenze dei lavoratori e al fine di porre le basi per una corretta suddivisione dei carichi professionali a seconda delle necessità dei dipendenti. A proporlo è la stessa amministrazione provinciale, che, grazie al coinvolgimento di un tavolo di lavoro interdisciplinare, che ha visto la partecipazione di esponenti di enti istituzionali e di categoria, ha pubblicato per la prima volta un documento per la valutazione dei rischi in un'ottica di genere. Presentato nella mattina di ieri in conferenza stampa, il testo, elaborato dal Comitato di coordinamento in materia di salute e sicurezza sul lavoro, intende colmare una lacuna presente nel panorama occupazionale odierno, promuovendo la parità tra i lavoratori e rilevando come alcune differenze tra uomini e donne possano incidere sui rischi lavorativi a seconda del settore di attività e del tipo di mansione svolta. L'obbiettivo finale è infatti quello di permettere alle aziende di mettere in campo interventi di prevenzione diversificati, in grado di tenere conto delle differenze di genere.

Composto da tre differenti parti, comprendenti suggerimenti pratici di prevenzione dei rischi, alcune differenze tra uomini e donne nel campo della salute e una lista non esaustiva dei rischi riscontrabili in alcune attività professionali a seconda dei generi, il documento rappresenta uno dei primi esempi in Italia di applicazione della normativa nazionale, che prevede proprio una distinzione delle misure di prevenzione in relazione ai rischi assunti da uomini e donne in ambito professionale.

«Ci muoviamo - ha detto, durante la presentazione del documento, l'assessore alle pari opportunità Sara Ferrari - in un contesto lavorativo ancora fortemente caratterizzato dalla distinzione di genere. Dobbiamo tuttavia superare il pregiudizio secondo cui le donne fanno lavori più leggeri e meno rischiosi: i dati dimostrano che la frequenza di infortuni e di malattie delle donne è, in alcuni settori, superiore a quella degli uomini. Con questo strumento cerchiamo di consentire alle aziende di individuare alcuni interventi per ridurre l'esposizione dei lavoratori al rischio di infortuni e consentire un risparmio per la sanità pubblica».

Oltre ad un capitolo dedicato interamente all'individuazione dei pericoli, in cui trovano spazio anche alcuni suggerimenti pratici per individuare gli ambiti di rischio, il documento comprende anche degli approfondimenti specifici sui diversi fattori di rischio in relazione al genere o alla categoria lavorativa di appartenenza. Dalle tabelle emerge, ad esempio, che le donne sono più soggette a stress, mentre gli uomini più esposti al rischio di insorgenza di cancro per questioni professionali, che le parrucchiere rischiano la salute per l'impiego di agenti chimici e gli insegnanti sono maggiormente soggetti a malattie infettive.
Il documento verrà distribuito, a partire dai prossimi giorni, tra i professionisti, durante i corsi di aggiornamento professionale o grazie a enti di rappresentanza sindacale e di categoria.

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