Controlli su aiuti e sussidi pubblici alle famiglie Revocati oltre 1.100 assegni per irregolarità

di Luisa Maria Patruno

L’anno scorso la Regione ha finanziato l’erogazione di 56.585 assegni regionali al nucleo familiare, di cui la metà circa per famiglie della Provincia di Trento e altrettanti per la Provincia di Bolzano (vedi tabella) per un costo complessivo di oltre 71 milioni 373 mila euro.
Sul totale delle famiglie beneficiarie nel 2016, le due Province, che hanno effettuato i controlli - con modalità diverse - sulla regolarità delle domande, hanno revocato complessivamente 1.108 assegni, di cui 834 in Trentino e 274 in Alto Adige.

La Provincia di Trento l’anno scorso ha revocato assegni per un totale di 271.874,7 euro, mentre quella di Bolzano per 252.854,20 euro. Va notato, precisa Violetta Plotegher, assessore regionale al welfare, che però negli importi 2016 dell’Alto Adige rientrano revoche relative a controlli effettuati nel 2015.

La Regione non è invece ancora in possesso dei dati relativi alle ammende inflitte per la percezione indebita dell’assegno regionale.

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È difficile dire se il numero più alto di irregolarità registrate in Trentino rispetto all’Alto Adige (anche nel 2015 sono stati 585 contro 156) sia dovuto a controlli più approfonditi o a un maggior numero di furbi in una provincia rispetto all’altra, sta di fatto che le modalità per verificare se c’è qualcuno che approfitta del sussidio di cui non avrebbe diritto in Provincia di Trento appaiono più approfondite.

Vengono infatti effettuati controlli sulla residenza, incrociando le domande di assegno regionale con la banca dati dell’Azienda sanitaria per verificare quanti richiedenti hanno il medico di famiglia da meno di cinque anni. I casi individuati vengono poi verificati con le anagrafi comunali. A questi si aggiungono i controlli sulla convivenza dei figli attraverso un incrocio con l’anagrafe scolastica provinciale. Infine, il Nucleo di controllo Icef della Provincia effettua a campione il controllo sulle dichiarazioni Icef, incluse quelle collegate a domande per l’assegno regionale.

La Provincia di Bolzano effettua invece controlli a campione pari al 6% delle domande confrontandole con le dichiarazioni dei redditi. A questi si aggiungono controlli presso le anagrafi dei Comuni, controlli da parte dei vigili presso le residenze sulle frequenze scolastiche dei bambini.

La maggior parte dei beneficiari del sussidio mensile a favore delle famiglie con figli, che varia a seconda del numero di figli e della condizione economica e patrimoniale, sono famiglie con cittadinanza italiana, seguiti da cittadini extracomunitari e in misura minore da famiglie di altri Paesi dell’Unione europea, più o meno con le stesse proporzioni fra Trento e Bolzano.

Si tratta soprattutto di famiglie con due figli a carico (18.595 in Provincia di Trento), seguite da quelle con un solo figlio (5.350) e con tre figli (3.737), mentre si riducono drasticamente le famiglie con quattro figli e oltre.

L’assegno per il nucleo familiare è destinato ad andare a confluire nell’assegno unico (reddito di garanzia, assegno al nucleo, assegno alle famiglie numerose, contributo al canone d’affitto) che la Provincia di Trento sta definendo e che dovrebbe diventare operativo dal 2018.

Quest’anno
nell’assegno regionale al nucleo familiare è stato fatto rientrare anche il contributo che abbatte fino al 40% le rette degli asili nido per le famiglie con un indicatore Icef sotto lo 0,40.

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