Eroi per fortuna nella lotta contro il cancro Admo: donare il midollo per salvare una vita Il video dello studente che ha sconfitto la malattia

Tutti possiamo salvare la vita di qualcuno. Come? Con la donazione del midollo osseo. Da paziente oncologico a cronista che racconta la guarigione possibile: Riccardo Fassino Vesconi per Admo Trentino

di Andrea Tomasi

Donare il midollo osseo è più facile di quanto si possa pensare: un gesto semplice che non ha controindicazioni. Lo dicono e lo ripetono i volontari di Admo Trentino.

«Fai un gesto semplice: regala la vita!» recita lo slogan dell’associazione che sta facendo promozione nelle scuole superiori della Provincia. Quando a dirtelo, in modo forte e chiaro, è un ragazzo che è stato ammalato di leucemia, allora si ascolta con più attenzione e magari si contatta veramente l'Admo per chiedere la registrazione nell'elenco donatori.

SALVARE UNA VITA

«Un giorno ti chiamano e ti dicono che sei compatibile, magari con un bambino che ormai non ha altra possibilità di sopravvivere se non attraverso il trapianto di midollo. E ti dicono che tu, proprio tu, potrai salvare una vita. E ti dicono che tu, proprio tu, puoi diventare un eroe per caso o per fortuna».

È l’efficace racconto in video di Riccardo Fassino Vesconi, 18 anni, studente del liceo scientifico Galilei di Trento. Riccardo Fassino quattro anni fa era fra gli ospiti del reparto di Padova perché si era ammalto di leucemia linfoblastica acuta. «Sono stato ricoverato e curato proprio qui» racconta in "presa diretta" mentre attraversa le stanze del reparto per intervistare il direttore, il professor Giuseppe Basso.

IL DIRETTORE DEL REPARTO: «DA PAZIENTE, IN OSPEDALE, HAI FATTO UN SACCO DI CASINI. OGGI SEI UN UOMO»

«Ti vedo molto cambiato - gli dice a fine intervista il professor Basso - Ti vedo molto cresciuto. Hai fatto un sacco di casini quando eri ricoverato. Oggi sei diventato un uomo e sono molto orgoglioso di aver partecipato alla tua realizzazione».

IL RACCONTO CHE COMMUOVE E CHE FA RAGIONARE

Nel docufilm Fassino ci spiega come possiamo salvare la vita di chi si è ammalato di tumore. Lo vediamo mentre incontra i vertici dell’Admo e mentre entra nel day hospital del reparto di oncoematologia pediatrica di Padova.

Il racconto del giovane Riccardo è giornalisticamente perfetto. È stato fatto con la testa e con il cuore: la testa e il cuore di un giovane trentino che conosce il dramma dei bambini e dei ragazzi malati di cancro che arrivano al trapianto, che arrivano ad avere bisogno del midollo osseo.

Guarda il VIDEO:

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I PREGIUDIZI DA DEMOLIRE

«I ragazzi a cui, con Admo, nelle scuole trentine ho parlato della possibilità della donazione del midollo osseo, sono molto interessati e sensibili - spiega Riccardo Fassino Vesconi - Questi incontri servono anche per sfatare alcune "leggende sulla donazione". Donare il midollo non fa male e non ci sono controindicazioni. In linea teorica la donazione può essere fatta più volte, perché il midollo, come il sangue, si rigenera. Dico in "linea teorica" perché la compatibilità deve essere totale quindi è già tanto se si riesce a donare una sola volta. Ma è una cosa veramente importante perché quando doni il midollo, non regali solo una parte organica di te stesso. Quando dai il midollo cogli anche l'opportunità di salvare una vita, di dare vita. Non è poco».

IL FUTURO

Riccardo spiega che a Padova è ormai "di casa" perché tuttora deve sottoporsi a dei controlli medici periodici. Come detto, frequenta l'ultimo anno del liceo scientifico Galilei. Dopo l'esame di Maturità si iscriverà a Medicina.

 

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Immagini tratte dalla videointervista realizzata da Riccardo Fassino Vesconi per Admo Trentino in collaborazione con Busacca Produzioni Video, la società di Diego Busacca che ha realizzato il documentario a titolo gratuito. Riccardo Fassino ringrazia anche la Fondazione Alberto Rangoni, grazie alla quale  ha potuto trascorrere dei giorni negli Stati Uniti insieme ad altri ragazzi che hanno ultimato il percorso di guarigione.

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