Pene per 20 anni di galera alle bande dei furti in casa

È stata disposta anche la confisca di considerevoli somme di denaro trovate agli imputati

Non sempre i furti in appartamento restano impuniti. Lo dimostra il procedimento penale approdato in giudizio a carico di 21 imputati ritenuti responsabili di 114 furti in case private, di cui 66 nella nostra regione (52 in Trentino e 14 in Bassa Atesina), ed i restanti nelle zone di Milano, Alessandria, Verbania, Bergamo, Parma e le sponde bresciana e veronese del lago di Garda.

Ieri gran parte degli imputati (15 in totale, gli altri sono quasi tutti latitanti), hanno scelto di patteggiare pene che vanno da un anno e 6 mesi e un anno e 8 mesi di reclusione. È stata disposta anche la confisca di considerevoli somme di denaro trovate agli imputati. In tolate ieri in Tribunale a Trento sono state applicate pene per quasi vent'anni di reclusione.

Le bande erano due, formate da giovani albanesi residenti in Trentino o reclutati nel Paese d'origine; la «mente» una sola, un ricettatore egiziano che gravitava nel Milanese. L'organizzazione specializzata nei colpi in abitazione è stata sgominata dai carabinieri dopo un anno di indagini, centinaia di appostamenti e di intercettazioni, tre indagini distinte - condotte dal nucleo investigativo provinciale, dalle aliquote operative delle compagnie di Cles e di Cavalese - confluite in un'unica operazione, coordinata dal pm Davide Ognibene. Per dare un'idea del «giro d'affari» delle bande, basti pensare che la refurtiva sequestrata martedì - parecchia merce era nell'abitazione dell'egiziano Mansour Sewilam - ha un valore non inferiore a 200mila euro e che, complessivamente, gli investigatori calcolano in almeno 500mila euro i danni alle vittime dei furti, tra contanti e gioielli spariti, danni che comprendono anche porte ed infissi forzati.

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