Trentino, stranieri in calo Al primo posto i rumeni

Oltre 5 milioni di residenti stranieri in Italia; diminuzione del 3,3% nella nostra provincia

I dati 2015 indicano per il secondo anno consecutivo in Trentino un decremento della popolazione straniera residente, molto più marcato rispetto a quello rilevato nel 2014. Pesano le acquisizioni di cittadinanza italiana (+60% rispetto al 2014) e le cancellazioni anagrafiche per irreperibilità o per scadenza del permesso di soggiorno. Gli stranieri residenti in provincia alla fine del 2015 ammontano a 48.466 persone, con una perdita rispetto all’anno precedente di circa 1.600 unità (-3,3%).

L’incidenza degli immigrati sulla popolazione complessiva è ancora in flessione: dal 9,3% al 9,0%; il valore rimane comunque al di sopra della media nazionale (8,3%) ma su livelli inferiori a quelli medi del Nord-Est (10,6%). Guardando alle nazionalità maggiormente presenti, i cittadini romeni sono saldamente al primo posto con oltre 10mila persone, ovvero un residente straniero su cinque. Si mantengono rilevanti anche le quote di cittadini albanesi e marocchini.

Il trend delle nascite di stranieri torna positivo (+3,7%); con 864 nati da genitori entrambi stranieri, l’incidenza sul totale dei nati in provincia si porta ad un valore pari al 17,9%.I saldi occupazionali dei nati all’estero rimangono negativi; non emergono particolari segnali di dinamismo del mercato del lavoro provinciale. Nel 2015 i disoccupati stranieri sono cresciuti del 12%, mentre quelli italiani sono diminuiti del 6%.

Nelle scuole provinciali l’incidenza straniera raggiunge il 12%. Cresce solo la componente dei nati in Italia, che rappresenta il 61,5% degli alunni stranieri; diminuisce invece l’apporto degli stranieri nati all’estero.


La situazione in Italia

Sono “accoglienza”, “integrazione” e “nuova cittadinanza” le sfide poste dal fenomeno migratorio in Italia secondo i curatori del Dossier 2016 realizzato dal Centro Studi e Ricerche Idos in partenariato con la rivista Confronti e in collaborazione con l’UNAR, Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali. Accoglienza – afferma Idos – in primo luogo per i richiedenti asilo e rifugiati che arrivano in Italia; integrazione per loro e per i migranti da tempo in Italia; nuova cittadinanza come tema che riguarda la generalità dei migranti e soprattutto le nuove generazioni.

Partendo dallo scenario globale, nel 2015 sono 244 milioni i migranti internazionali nel mondo, dei quali 3,2 milioni richiedenti asilo e 16,1 milioni rifugiati. Sono invece 65,3 milioni i migranti forzati, inclusi 37,5 milioni di sfollati interni. Guardando al nostro Paese, nel 2015 è stazionario il livello della presenza straniera in Italia: 5.026.153 residenti, con un aumento di sole 12mila unità rispetto all’anno precedente. L'incidenza delle donne sul totale dei cittadini stranieri è del 52,6%. Le prime nazionalità sono nell'ordine quella romena, albanese e marocchina, con Albania e Marocco in leggera diminuzione a seguito delle numerose acquisizioni di cittadinanza. Tra i residenti stranieri prevale la presenza europea, costituita per oltre la metà da cittadini comunitari.

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Nonostante un quadro numericamente stabile della presenza straniera in Italia, il Dossier sottolinea una notevole movimentazione: 250mila stranieri sono stati registrati in anagrafe in provenienza dall’estero, mentre 178mila residenti sono diventati cittadini italiani, poco più di 6mila sono morti e a molti disoccupati di lungo periodo non è stato rinnovato il permesso di soggiorno. La ripartizione territoriale dei residenti stranieri vede una leggera diminuzione nel Nord-Ovest (34,1%) e nel Nord-Est (24,5%), stabilità nel Centro (25,4%) e un aumento nel Sud (11,3%) e nelle Isole (4,6%).

I minori hanno un'incidenza tra i residenti stranieri del 21,2%; gli alunni stranieri in Italia nell’anno scolastico 2015/2016 sono 814.851 (9,2% di tutti gli iscritti), dei quali il 54,7% nato in Italia. I nuovi permessi rilasciati per lavoro sono 21.728, quelli per famiglia 107.096, mentre i permessi scaduti e non rinnovati sono 64mila. Gli occupati nati all’estero sono 2.359.000 (10,5% del totale) e i disoccupati stranieri 456mila (15,0% del totale), mentre il tasso di occupazione è del 58,9%. La retribuzione media è di 979 euro contro 1.362 euro degli italiani. Cala la presenza straniera nelle costruzioni e aumenta invece nel commercio, in alberghi e ristoranti e in agricoltura. Ancora massiccia la presenza lavorativa presso le famiglie: 672.194 addetti stranieri su un totale di 886.125, ma si registra una diminuzione di 149mila persone rispetto al 2012.

Nel 2015 sono sbarcate in Italia 153.842 persone, tra richiedenti asilo e migranti economici e si è accentuata fra gli italiani – afferma il Centro Studi e Ricerche Idos – la “sindrome dell’invasione”. Secondo le proiezioni demografiche dell’Istat, per garantire l’equilibrio demografico della popolazione in diminuzione (-150.000 persone nel 2015) si deve considerare che i nuovi ingressi di cittadini stranieri (solo in parte destinati a tradursi in soggiorni stabili) non si collocano al di sopra di queste previsioni.

I curatori del Dossier Idos aggiungono che sussiste la necessità di valorizzare al meglio le nuove presenze a livello formativo, occupazionale e sociale, impegno quanto mai funzionale – afferma Idos – alla fase di ripresa dell’economia.

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