Valdastico, adesso la partita si gioca tutta sul tracciato

di Angelo Conte

Il Cipe prende atto dell’accordo tra Veneto, Trentino e Roma sul no al completamento autostradale della Valdastico. Il che, però, non significa che tra Piovene Rocchetta e il Trentino non si prevede un collegamento. Ma solo che ora parte la battaglia per il tracciato della strada (la Serenissima la vorrebbe a 4 corsie, Trento sembra propenso a un collegamento meno impattante) che dovrà collegare Valdastico, Valsugana e valle dell’Adige. Sebbene il tracciato per ora non sia ancora stato reso pubblico, l’ipotesi che circola è quella di arrivare a collegare la Valdastico attuale con la zona dei laghi (Levico e Caldonazzo) per poi proseguire fino a Mattarello, per dare uno sbocco al traffico dell’Alta Valsugana e da e per il Veneto che oggi si scarica sulla statale della Valsugana appunto.

La partita ora sarà tecnica e pure politica. Da un lato infatti la progettazione del nuovo tracciato del collegamento tra Valdastico e strada statale dell’Abetone e del Brennero (la Ss 12) sarà in capo alla Serenissima che entro due anni dovrà completarla per poter avere l’ok alla proroga fino al 2026 della concessione da parte dell’Unione europea. E qui entra in gioco la giunta provinciale che potrà indicare le proprie esigenze sul tracciato da seguire e sul tipo di impatto ambientale.

La partita politica si sposterà poi in consiglio provinciale visto che il tracciato dovrà essere recepito nel piano urbanistico provinciale da una legge votata dal parlamento trentino. Dopo di che la decisione dovrà tornare al Cipe per essere recepita.
La nuova fase della vicenda Valdastico prende avvio a seguito della seduta del Cipe di ieri.

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Il Comitato interministeriale ha preso atto della decisione del Comitato paritetico del febbraio e anche che, all’interno dell’accordo, la Provincia di Trento ha dato parere favorevole al corridoio stradale di collegamento col Veneto. Corridoio il cui tracciato ora deve essere definito in due anni.

Ma cosa aeva deciso il Comitato paritetico tra Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Regione Veneto e Provincia autonoma di Trento a febbraio di quest’anno?
Aveva declassato il «collegamento di valenza nazionale ed europea», come lo consideravano i veneti, in semplice collegamento locale tra viabilità ordinarie, tra la Valle dell’Astico e la Valsugana e tra questa e la Valle dell’Adige.

Come detto se questa sarà una superstrada a quattro corsie o una semplice statale a due corsie non è precisato e sarà oggetto della trattativa con la Serenissima.

Il documento finale, di cui ieri il Cipe ha preso atto, accoglie nella sostanza quello che il Trentino aveva presentato come «scenario 2», alternativo all’autostrada Valdastico Nord. Fatti i necessari approfondimenti e analizzati i dati e le considerazioni presentate dalle parti lo scenario definito «di comune interesse» consiste in un «collegamento viario tra le Valle dell’Astico, Valsugana e Valle dell’Adige; un’ottimizzazione dei collegamenti tra SS 47 della Valsugana e la SS del Brennero in prossimità di Mattarello; un efficientamento dei collegamenti che percorrono la Valsugana».

La strada dovrebbe seguire il percorso ipotizzato l’estate scorsa per l’autostrada, con partenza nella zona di Lastebasse, traforo con sbocco in valle del Centa, bretellina e nuovo tunnel per sbucare nella zona di Mattarello e collegarsi alla statale 12. Un’ipotesi di massima, tutta da approfondire e che comunque la giunta provinciale vuole sottoporre a studio trasportistico, valutazione di impatto ambientale e presentare alle comunità interessate coinvolgendole in un processo partecipativo. Da valutare anche l’elettrificazione della ferrovia della Valsugana.

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