Provincia, un altro appalto "flop"

di Giorgia Cardini

Il «taglio delle ali» ha colpito almeno due volte, nel giro di tre giorni. Il 24 giugno ha determinato la mancata aggiudicazione della gara d’appalto per la costruzione di banchettoni e barriere di sicurezza lungo 2,3 km sulla strada statale 240 della Val di Ledro, a causa dello scostamento, superiore al 15% dalla media dei ribassi, di tutte le dieci offerte presentate da altrettante imprese trentine (articolo qui).
 
Ma il 22 giugno (tre giorni prima, appunto) lo stesso sistema delle «medie mediate» applicato negli appalti pubblici ha portato ad uguale risultato, con l’esclusione di 11 offerte su 11, depositate da ditte locali che speravano di realizzare la nuova caserma dei vigili del fuoco volontari di Lona Lases. 
 
Se nel primo caso si trattava di un appalto da 236mila euro di cui 223.435 euro per lavori soggetti a ribasso, nel secondo l’importo era ben più elevato: 921.362,47 euro, di cui 880.672,76 euro per lavorazioni soggette a ribasso.
Anche qui, l’Agenzia provinciale per gli appalti e i contratti della Provincia (stessa stazione appaltante della Val di Ledro) ha scelto di percorrere la via dell’ aggiudicazione secondo il criterio del prezzo più basso, ma applicando il sistema delle «medie mediate» messo a punto qualche tempo fa per determinare le offerte anomale, che prevede il calcolo della media dei ribassi e l’applicazione a questa media del più/meno 15% per il «taglio delle ali», ossia delle offerte che vi si discostano. Escluse le quali dovrebbero restare comunque delle offerte valide ai fini dell’aggiudicazione. Peccato però che anche nel caso della caserma dei vigili del fuoco,  come della statale ledrense, il taglio delle ali abbia portato a un risultato pari a zero.
 
Venti le imprese invitate a partecipare alla gara il 31 maggio, undici le offerte pervenute entro il termine del 21 giugno: Edilnova srl (ribasso del 14,401%), Stroppa Costruzioni srl (13,650%), Cooperativa Lagorai (13,618%), Edilzeta srl (12,786%), Pederzolli Dino e Ampelio snc (12,730%), Pinamonti Costruzioni srl (12,082%), Zanettin Mirco srl (8,518%), Costruzioni Elettriche Giovanella (8,500%), Edilux srl (6,010%), Edil Martinol srl (5,204%) e Gallazzini Costruzioni srl (3,690%). La media aritmetica dei ribassi era 10,108%: la soglia oltre la quale escludere le offerte migliori, l’11,624%; il limite del 15% sotto la media, l’ 8,592%. 
 
Chiaro che, visti questi due casi, nel mondo delle costruzioni il malumore è tanto. Perché se alle revoche degli appalti intervenute negli ultimi mesi (Manifattura e altre) e alle gare da rifare per errori evitabili della stazione appaltante (Not), si aggiungono le mancate aggiudicazioni dovute al puro caso,al settore già in pesante crisi viene a mancare la possibilità di galleggiare garantita proprio dagli appalti pubblici. 
 
Il problema, stando a quanto dichiarato lall’Adige dall’assessore Mauro Gilmozzi, è chiaro anche in Provincia, tanto che si sta vedendo come intervenire, modificando il sistema o procedendo comunque in questi casi all’aggiudicazione, visto che si tratta di gare al massimo ribasso e che si persegue l’obiettivo di assegnare i lavori al miglior offerente.
 
In tal senso, per altro, depongono anche delle sentenze emesse negli anni scorsi da più di un Tribunale amministrativo: e l’avvocato Maurizio Zoppolato, dello Studio Zoppolato & Associati di Roma e Milano, sull’argomento ha recentemente pubblicato un articolo parlando di «metodo d’azzardo» e sottolineando che lasciare il risultato di una gara al caso significa violare i principi della «buona amministrazione», ossia prima di tutto l’efficienza e l’economicità che l’amministrazione pubblica deve perseguire (www.zoppolatoeassociati.it).

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