Il Collegio dei periti industriali di Trento piange Maurizio Paissan

Lutto nel Collegio dei periti industriali di Trento: la notte scorsa è morto Maurizio Paissan, che era anche vicepresidente nazionale. «Maurizio ci ha lasciati. Ha finito di combattere», le prime parole commosse del presidente del Collegio trentino, Lorenzo Bendinelli, nel comunicare il lutto della categoria professionale.

Ecco la nota diffusa oggi da Lorenzo Bendinelli.

«Maurizio Paissan, che ricopriva l’incarico di vicepresidente nazionale, se ne è andato la notte scorsa, dopo una lunga malattia, aveva 57 anni.

Era un professionista apprezzato, capace, competente ed affermato. Si era avviato all’attività della libera professione dopo aver conseguito il diploma nella specializzazione edilizia, presso l’Istituto Tecnico Industriale Michelangelo Buonarroti di Trento, la fucina di tanti periti industriali, che negli anni si sono impegnati, oltre che nel lavoro, per la categoria.

E Paissan aveva dimostrato presto la voglia di darsi da fare, rendendosi disponibile ad entrare nel consiglio del Collegio di Trento. Fu nel 1987, che venne eletto per la prima volta consigliere, dimostrando subito le caratteristiche del bravo e capace dirigente di categoria. In quell’anno, dopo  una elezione suppletiva, a seguito della nomina a consigliere nazionale di Giorgio Aita, assunse l’incarico di segretario del Collegio. Fu l’inizio di un lungo e positivo percorso nel quale Maurizio Paissan ha saputo profondere le sue energie, le sue competenze e la sua intelligenza a servizio dei periti industriali.

Da consigliere segretario Maurizio si era fatto apprezzare anche al di fuori del Collegio di Trento, dove ha mantenuto l’incarico della segreteria fino al 1993. Nel 1999 Paissan è stato eletto dal consiglio direttivo di Trento alla massima carica: presidente. In questo ruolo si è caratterizzato, come sempre per l’impegno e per la visione del futuro. Sapeva essere un passo avanti.

Le sue capacità lo hanno portato ad essere nominato, nello stesso periodo, presidente della Federazione dei periti industriali del Triveneto, il gruppo interregionale, forte di oltre 14 mila iscritti e capace di dare un contributo politico determinante ad una categoria, che negli anni, si è ritagliata un ruolo importante nel tessuto economico e sociale nazionale. Al termine del mandato presidenziale a Trento Maurizio è stato eletto consigliere nazionale. Anche in sede nazionale, dove ha ricoperto per due legislature il ruolo di consigliere, ha portato il suo contributo con carattere e schiettezza, ricevendo l’apprezzamento da parte dei Collegi italiani.

Nel 2009 egli è ritornato a far parte del consiglio del Collegio di Trento, per poi essere nuovamente nominato consigliere nazionale nel 2013, con il prestigioso incarico di vice presidente. In questo ruolo ha portato avanti con convinzione idee ed azioni atte a dare un futuro concreto ai periti industriali, non solo e non più in ambito nazionale, ma internazionale. Da ricordare il suo impegno per la certificazione delle competenze e per il libretto del fabbricato, che sono due passaggi, nell’ambito delle professioni intellettuali e di quelle ingegneristiche fondamentali, per avere professionisti preparati ed edifici sicuri. Fuori dall’ambito professionale la sua vita era scandita dai ritmi familiari e da due grandi passioni: lo sci dove eccelleva nello stile e quella per il mare, solcato nella tranquillità di una barca.

«Sono costernato e addolorato - prosegue Bendinelli - con Maurizio se ne va per me non soltanto un “Grande” dirigente della nostra categoria, che si è impegnato fino all’ultimo, ma un amico, fu lui che mi coinvolse nella vita politica della categoria. Con lui abbiamo condiviso molti momenti, in ambito professionale e all’interno del Collegio di Trento, ma anche in ambito triveneto e nazionale. Non è un caso, se è stato nominato nel ruolo di vice presidente del consiglio nazionale.

Lui aveva un carattere schietto, sincero, sapeva in poche parole centrare il problema e guardare alla sua soluzione, immaginando per i periti industriali un importante ruolo nel futuro, con quella lungimiranza che gli era propria. Maurizio è stato poi un importante  anello di congiunzione tra due generazioni all’interno della nostra categoria. Io in lui e con me molti dei consiglieri di oggi e di ieri, abbiamo visto un maestro, un punto di riferimento.

Anche nella preparazione dell’assemblea del 2015 dal titolo: "Progettare il futuro", abbiamo operato con il suo apporto di idee, per dare un domani certo alla categoria. Ci ha dato dei buoni insegnamenti e su questa strada dobbiamo continuare. È stato un esempio di generosità, anche in questi ultimi anni, nella battaglia contro la malattia, che ce lo ha portato via. Ha lottato, combattuto fino all’ultimo prima di arrendersi. Non si è mai dato per vinto se non nella fase finale.

Maurizio è sempre stato tenace, partecipando fino a quando ha potuto, all’attività del consiglio nazionale e mandando avanti il suo lavoro. Esprimo, assieme al consiglio direttivo di Trento e tutti i periti industriali della provincia di Trento alla moglie Maria Cristina, ai figli Matteo e Maddalena, ai fratelli Massimo e Claudia, il  mio cordoglio per la scomparsa di Maurizio, un uomo di cui sentiremo la mancanza, ma ci consola l’aver fatto un pezzo del cammino della vita assieme. Grazie, ciao Maurizio».

comments powered by Disqus